Cosa succede se il bancomat “mangia” la nostra carta: l’Everest burocratico

Cosa potrebbe succedere se il lettore bancomat non dovesse restituire la carta? L’iter di recupero sarebbe semplice ma non è sempre così.

Bancomat bloccato
Foto © AdobeStock

Un buon consiglio, da seguire per una questione di prudenza più che di tecnica, è passare al prelievo bancario o postale solo nei giorni in cui la banca (o la posta) è aperta. Il motivo è molto semplice: sarebbe più facile affrontare l’inconveniente (seppure remoto) della carta “mangiata”. In pratica, il momento in cui il lettore atm non restituisce la carta inserita per prelevare denaro. E’ accaduto, può succedere ancora e questo significa che occorre andare impreparati. Anche perché, le procedure per sbloccarla non sono poi così semplici.

In questo senso, è indicativa la vicenda di una donna che si è vista ritirare la carta per errata digitazione del codice. La vicenda è stata segnalata dalla stessa a Elba.it, spiegando chiaramente non solo la natura dell’inconveniente ma anche tutte le peripezie affrontate per poter recuperare la propria carta bancomat. Il teatro della disavventura è la cittadina di Rio, nel Livornese, più precisamente la frazione di Cavo. Qui un semplice prelievo si è trasformato in un Everest fatto di burocrazia e lungaggini.

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Bancomat “mangia” carta: un caso limite

Nella lettera inviata alla testata online, la donna precisa di essersi immediatamente attivata per segnalare il problema. Dopo una prima telefonata alla banca e l’indicazione di recarsi presso una filiale di Rio per ritirare la nuova carta l’indomani mattina, tutto sembrava pronto a risolversi per il meglio. Niente di tutto questo: l’istituto che avrebbe dovuto restituire la carta comunica ai malcapitati questa non sarebbe stata fornita in quanto ad agire per i disservizi avrebbe dovuto essere un altro istituto di credito. Di fatto, sollevandosi da ogni responsabilità. Un limbo dal quale uscire, secondo alcuni abitanti del luogo, piazzandosi accanto al bancomat per attendere i tecnici per il controllo del venerdì e informarsi con loro.

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Chiaramente, una soluzione improponibile o comunque estrema. Anche perché l’orario non di arrivo dei tecnici non è mai specificato. Il tutto, infine, si è risolto in un protesto consegnato a un’impiegata della banca, allungando ulteriormente i tempi di recupero. Una situazione grottesca ma che, sicuramente, mette in guardia i clienti di qualsivoglia istituto di credito. Meglio fare attenzione a non commettere errori: l’iter per recuperare la propria carta potrebbe essere un’arrampicata su una cascata.

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