“Green Pass in vendita”, oltre al danno la beffa: la terribile truffa è un boomerang

Cosa si prospetta per i soggetti vittime della “truffa Green Pass”? Vediamo quali sono le varie ipotesi per chi ha provato ad ottenere il certificato pagandolo

green pass

Pensavano di aggirare il sistema ed invece si sono ritrovati in mano con un pugno di mosche. I furbetti del Green Pass dovranno mettersi l’anima in pace, per ottenerlo bisogna passare solo ed esclusivamente dai canali ufficiali. 

Il problema però è che adesso è troppo tardi e per loro potrebbero esserci delle conseguenze piuttosto spiacevoli, oltre al fatto che non potranno entrare nei principali luoghi di interesse pubblico, che dallo scorso 6 agosto sono banditi a chi è sprovvisto del certificato verde.

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Truffa Green Pass: la “minaccia” per coloro che non vogliono più pagare

In pratica dopo aver pagato tra i 150 euro e i 350 euro a dei loschi individui su dei canali Telegram, non si sono visti recapitare il pass (che comunque non avrebbe garantito di poter accedere a ristoranti, cinema, palestre, piscine e altri posti per cui è necessario il pass).

Appurato ciò, si sono uniti anche loro su un canale della piattaforma di messaggistica istantanea per cercare di far valere i propri diritti e farsi restituire indietro i loro soldi. L’obiettivo è denunciare gli autori della truffa, ma questi ultimi hanno ideato una contromossa che di fatto mette tutti fuorigioco.

In pratica i malviventi hanno esplicitamente fatto sapere ai loro “clienti” (di cui hanno codice fiscale e carta d’identità), che se non pagano il riscatto di 350 euro in Bitcoin entro 24 ore, diffonderanno in rete le loro generalità e faranno avere i loro nominativi alla Polizia.

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A quel punto si va in contro alla denuncia penale per aver cercato di contraffare il documento valido per poter circolare durante questa lunga fase pandemica.

Una vera e propria beffa quindi, che rischia di assumere dei connotati a dir poco clamorosi. Un monito per chi ancora non ha intrapreso questa strada e magari aveva intenzione di farlo. Se proprio non ci si vuole sottoporre al vaccino, si possono effettuare dei tamponi, che seppur alla lunga siano onerosi, sono sicuramente più economici e meno rischiosi di questa “geniale” truffa. 

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