Restrizioni per chi non è vaccinato: multe a partire da 250 euro

Vediamo dove sono state istituite delle restrizioni no-vax con tanto di multe a dir poco salate. Una decisione che rischia di lasciare degli strascichi piuttosto pesanti

Gli effetti dell'evoluzione nel tempo: nasce la polizza per danni da vaccino
Fonte foto: web

Vaccino si, vaccino no. Questo è il dilemma che sta affliggendo la popolazione a livello mondiale. Al momento, in attesa che vengano elaborate delle cure, l’inoculazione del vaccino è l’unica soluzione reale.

Tra chi già aderito alla campagna e chi invece non ha nessuna intenzione di sottoporsi all’inoculazione c’è anche chi vorrebbe ma è frenato. Tutte casistiche più o meno comprensibili vista la fase di incertezza. In questo scenario però i governi dei vari paesi non hanno più intenzione di fare passi indietro e di dare una mazzata alle proprie economie con nuove chiusure e limitazioni generali.

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Restrizioni no-vax e multe: ecco dove sta succedendo

Per questo Israele ha deciso di “punire” coloro che si oppongono al vaccino, anche perché la variante Delta si sta diffondendo rapidamente un po’ ovunque. In virtù di ciò potranno partecipare ad eventi con più di 100 persone solo coloro che hanno completato la vaccinazione o che hanno effettuato un tampone con esito negativo.

A queste persone sarà conferito l’Happy Badge (ovvero una sorta di Green Pass). A chi non rispetta le regole e si presenta ad esempio a matrimoni o cerimonie di altro tipo sprovvisto di requisiti sopracitati viene comminata una multa da 1.000 NIS (che corrispondono a circa 250 euro). 

Peggiore è la situazione degli organizzatori che non controllano la situazione dei partecipanti. Per loro è prevista una sanzione nell’ordine dei 3.000 Nis (pressappoco 750 euro).

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Questo però è solo un primo passo. L’idea del governo israeliano è quello di estendere il provvedimento anche a bar e ristoranti, sulla scia di quanto è già successo in Francia. In Italia la direzione sembra la medesima e in molti sono già insorti perché ritengono ingiusta questa prassi.

Israele però non guarda troppo in casa degli altri e con tutta probabilità andrà dritta per la sua strada, anche per non vanificare quanto fatto finora con oltre la metà della popolazione che ha già completato il ciclo di vaccinazione.

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