Assegno sociale, occhio agli arretrati: la verità che non ti aspetti

Anche per il 2021 è possibile beneficiare dell’assegno sociale Inps e sono in molti a chiedersi se si ha, o meno, diritto agli arretrati. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Il lavoro nobilita l’uomo, ma allo stesso tempo non si può negare come spesso si riveli essere fonte di un bel po’ di problemi, per via dei vari impegni e scadenze da rispettare. Non stupisce, quindi, che siano in molti a essere curiosi di sapere quali saranno le novità che verranno introdotte dalla prossima riforma delle pensioni del governo a guida Draghi. In attesa di scoprire quali decisioni verranno prese in tal senso, ricordiamo che nel 2021 è possibile andare in pensione, purché in possesso di determinati requisiti. Per accedere alla pensione di vecchiaia, in particolare, bisogna avere almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi. In alcuni casi, però, può succedere di raggiungere tale limite anagrafico, senza aver però maturare il numero di contribuiti richiesti.

Ebbene, in una circostanza di questo tipo giunge in aiuto l’assegno sociale Inps, così come previsto dalla legge n. 335/1995. Si tratta di una misura che va a sostituire quella che in passato si chiamava pensione sociale. Lo scopo è quello di offrire un sostegno economico alle persone che si ritrovano a vivere con un reddito insufficiente a garantire uno stile di vita minimo durante la vecchiaia. Un sussidio particolarmente importante, con molti che si chiedono se si ha, o meno, diritto agli arretrati. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Assegno sociale, occhio agli arretrati: tutto quello che c’è da sapere

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Come già detto, le persone con almeno 67 anni di età, che non possono accedere alla pensione di vecchiaia, hanno diritto, se in possesso di determinati requisiti, di ottenere l’assegno sociale. Oltre al requisito anagrafico, ricordiamo, sono richiesti anche quelli di tipo reddituale. Entrano nei dettagli il soggetto richiedente devo avere massimo 5.983,64 euro annui in caso di richiedente non coniugato; 11.967,28 euro annui se coniugato.

Per il 2021 l’importo è pari a 460,28 euro per 13 mensilità, con molti che, tuttavia, non percepiscono tale misura fin dal momento in cui si maturano i requisiti. Proprio in tal senso ci si chiede se si ha o meno diritto agli arretrati. Ebbene, bisogna sapere che per avere diritto a tale misura bisogna necessariamente presentare apposita domanda all’Inps. La somma corrispondente, quindi, viene corrisposta a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si presenta domanda.

Può succedere, però, che l’ente di previdenza impieghi più tempo del dovuto per la fase d’istruttoria, non riuscendo così a pagare l’assegno sociale nel mese successivo a quello in cui si fa richiesta. In questo caso, quindi, nel momento in cui arriverà l’esito positivo da parte dell’Inps, anche se in ritardo, si avrà comunque diritto ad ottenere tale sussidio più gli arretrati.

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Ma non solo, può anche accadere che l’Inps respinga la domanda, ad esempio per via di un vizio amministrativo. In questo caso il soggetto richiedente ha tempo 90 giorni per presentare ricorso all’Inps. Se accolto, ecco che l’Inps dovrà versare l’assegno sociale più, ovviamente, gli arretrati, a partire sempre dal mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda originaria. Diverso è il caso in cui il richiedente presenti la domanda in ritardo. In quest’ultimo caso, infatti, non vengono riconosciuti gli arretrati.

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