Bancomat, attenti a prelievi e uso del contante: cosa si rischia

Occhio ai prelievi con bancomat e ai pagamenti con il Pos. In alcuni casi si rischia di dover fare i conti con delle brutte sorprese. Ecco cosa c’è da sapere in merito.

I soldi non danno la felicità ma aiutano, senz’ombra di dubbio, a risolvere un bel po’ di situazioni problematiche. A partire dalla spesa settimanale, fino ad arrivare alle varie esigenze quotidiane, d’altronde, ci ritroviamo sempre e comunque a dover mettere mano al portafoglio per acquistare bene e servizi di nostro gradimento. Non è un caso, quindi, che proprio gli strumenti di pagamento finiscano spesso al centro dell’attenzione, soprattutto per i continui cambiamenti con cui ci si ritrova a dover fare i conti.

Un processo evolutivo che sembra destinato a non arrestarsi, tanto da farsi sempre più largo l’ipotesi di dover, a breve, dire addio all’utilizzo del contante e ai prelievi da conto corrente. Proprio soffermandosi sui prelievi e pagamenti con bancomat, bisogna sapere che possono finire, in alcuni casi, nel mirino del Fisco. Ma come è possibile e per quale motivo? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Bancomat, attenti a prelievi e uso del contante: tutto quello che c’è da sapere

I prelievi dal bancomat sono ormai diventati un importante strumento di controllo fiscale. I vari movimenti, infatti, possono finire per attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate sia se si preleva troppo poco, oppure se si preleva troppo rispetto ai propri guadagni. In particolare bisogna sapere che ad essere tracciati sono, in particolar modo, i prelievi effettuati da coloro che possiedono un’attività commerciale.

Quest’ultimi, infatti, possono finire nel mirino dei controlli del Fisco nel caso in cui prelevino più di 10 mila euro in un mese. Il motivo? Verificare se siano state svolte o meno attività illecite, come ad esempio il riciclaggio di denaro. Tali controlli, ricordiamo, scattano anche se i prelievi sono frammentati in più operazioni.

Prelievi dal bancomat, occhio a risparmiometro e redditometro

Ma non solo, a destare l’attenzione del Fisco sono anche coloro che non prelevano denaro. In questo ambito, infatti, gioca un ruolo fondamentale il risparmiometro, con il Fisco che si chiede come il soggetto in questione riesca a vivere senza utilizzare il proprio denaro. Un chiaro esempio, quindi, di come a destare attenzione non siano soltanto le spese eccessive, ma anche i mancati prelievi.

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Per finire ricordiamo che il bancomat permette di tener traccia anche dei pagamenti tramite Pos. Quest’ultimi, infatti, permettono di verificare le varie transazioni degli utenti, volgendo un occhio di riguardo al redditometro. Quest’ultimo, ricordiamo, si presenta come uno strumento in grado di capire il tenore di vita del contribuente e di confrontarlo con la dichiarazione dei redditi. Se il soggetto in questione spende più del 20% di quanto effettivamente ha guadagnato, allora l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere dei chiarimenti in merito.

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