Governo Draghi e tasse: finalmente in tanti potranno sorridere

Il Governo Draghi sta studiando un piano per ridurre le tasse di lavoratori e pensionati appartenenti al ceto medio basso. Il sistema tributario verrà riformulato?

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Buone notizie per i lavoratori del ceto medio basso e per i pensionati. Al vaglio del Governo una riforma fiscale che include la possibilità di modificare il sistema tributario per favorire specifiche categorie. L’idea è partita dalla Corte dei Conti ed è stata espressa nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2021. La denuncia è di un fisco sempre più pesante sia per i redditi da lavoro dipendente sia per le pensioni.

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Taglio delle tasse, qual è il progetto

La Corte dei Conti ha voluto sottolineare come l’evasione fiscale, la crisi sul peso dei redditi da lavoro sul prodotto interno lordo, i trattamenti tributari che si susseguono continuamente creino una condizione in cui parlare di prelievi generali sui redditi è anacronistico.

Lo sbilanciamento sui redditi medi è palese così come è facile notare gli andamenti decisamente irregolari delle aliquote marginali. A rimetterci sono pensionati e lavoratori del ceto medio basso ed è proprio a queste due categorie che si deve pensare per mettere in atto le modifiche al sistema tributario nel suo complesso.

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L’idea della Corte dei Conti

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La Corte dei Conti suggerisce di creare varie forme di ricomposizione del contributo in relazione ai prelievi diretti e indiretti necessari per la copertura del bilancio. In più, l’organo costituzionale ipotizza la possibilità di uno spostamento parziale del prelievo dall’IRPEF all’IVA. Al taglio delle tasse si affiancherebbe, dunque, un aumento dell’IVA, della tassa di successione e dell’IMU.

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La nuova legge sulle tasse cosa potrebbe prevedere

Si attende durante l’estate 2021 la presentazione di una legge che disciplini il nuovo sistema tributario. Compito di rilevante importanza per il Governo Draghi che, per il momento, ha lasciato intendere che i cambiamenti riguarderanno la tassazione dei lavoratori dei ceti medio bassi e le pensioni.

La bozza redatta dai presidenti Luigi Marattin e Luciano d’Alfonso riporta una possibile riforma IRPEF con la riduzione dell’aliquota del terzo scaglione. Contemporaneamente si dovrebbe assistere ad una modifica delle aliquote relative al reddito aggiuntivo, le cosiddette aliquote marginali.

L’obiettivo dovrebbe essere la semplificazione della rete scaglioni-aliquote-detrazioni in base al reddito. Il piano alternativo potrebbe rivelarsi il sistema alla tedesca, con aliquote continue per le fasce di reddito medie.

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