Incubo patrimoniale, non colpisce solo i ricchi: il VIDEO verità

La Patrimoniale. Un argomento molto dibattuto in questi giorni. Tra chi dice che è già realtà e chi la combatte. Tutti i dettagli.

Le proposte di Fratoianni e Letta sono molto diverse. Fratoianni propone la Next Generation
Tax: una riforma che eliminerebbe l’Imu sulle case e l’imposta di bollo su titoli e conti correnti, per sostituirla con una tassa progressiva per i patrimoni sopra al mezzo milione di euro.

Per i patrimoni dal valore complessivo tra 500mila euro e 1 milione ci sarebbe una tassa dello 0,2%. Poi: una tassa dello 0,5% tra 1 milione e 5 milioni, dell’1% tra 5 e 10 milioni, dell’1,5% tra i 10 e i 50, 2% oltre i 50 (con un 3% una tantum nel 2022).

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Patrimoniale: chi ci guadagna e chi perde

Bene, chi ci guadagna e chi ci perde? Facciamo un esempio di una famiglia di classe media. Ha un’ottima prima casa con rendita catastale di 2mila euro, altre due case con rendita catastale di mille euro e 50mila euro in banca.

Inoltre ha altri beni di valore fino a 20mila euro e ne ha investiti 10mila in titoli. Ad oggi paga 3mila euro tra tre tasse, con la proposta di Fratoianni circa 500. A pagare di più sarebbe il 5% più ricco degli italiani. Si ricaverebbero circa 10 miliardi, che Sinistra Italiana propone di utilizzare per ridurre i costi di asili, scuole, università e trasporto pubblico.

La tassa di successione proposta dal PD e i soldi ai 18enni

Sarebbe dell’1 o 2% della popolazione, invece, la quota colpita dalla proposta del PD. La tassa si aggiungerebbe solo alle altre, non facendo risparmiare direttamente nessuno e colpirebbe le donazioni e le eredità sopra il milione di euro. Ad oggi la tassa è al 4%, mentre la proposta la farebbe salire in modo progressivo fino al 20% sopra i 5 milioni di euro. Lo Stato incasserebbe quasi 3 miliardi di euro l’anno, che il PD propone di utilizzare per dare una dote di 10mila euro alla metà meno ricca dei 18enni. Soldi da usare per affitto, studio o lavoro.

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Le due proposte, a meno di un’evasione di massa, farebbero sorridere la classe media e “piangere” quella alta. Sempre che quest’ultima non condivida gli obiettivi prefissati nell’utilizzo del denaro ricavato.

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