Fisco, i tempi si allungano ma non per tutti: le nuove scadenze

Il Fisco concede più tempo: allungamento fino al 20 luglio per Isa e forfettari. Si valuta anche il prolungamento dello stop alle cartelle.

Scadenze Fisco
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Un altro mese scarso e nemmeno per tutti. I tempi del Fisco si allungano quel tanto che basta per prepararsi meglio al ritorno della scure contributiva. La novità riguarda i soggetti Isa e i forfettari, che potranno beneficiare di una proroga dei tempi dalla scadenza inizialmente prevista, quella del 30 giugno, alla nuova del 20 luglio. Gli adempimenti potranno essere completati il 20 agosto, con una maggiorazione dello 0,40%. Per l’ok definitivo serve la formalizzazione del decreto da parte del ministro dell’Economia, Daniele Franco. Il quale, a sua volta, dovrà attendere l’ok del governo. Di fatto, niente di nuovo rispetto alla proroga delle scadenze fiscali previste nel 2020.

Per quanto riguarda Isa e forfettari, il rinvio si lega ai versamenti di saldo, più primo acconto, del 50% del dovuto. Possibili anche che possano essere coinvolte delle maggiorazioni Ires per le società di comodo. Tutte le novità sono connesse all’entrata in vigore del Decreto Sostegni bis, per il quale si lavora all’esame degli emendamenti. All’incirca 400 le correzioni al vaglio dei relatori.

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Col Decreto si muovono ingenti risorse: circa 4 miliardi, grazie agli avanzi delle richieste di sostegni, arrivate in misura minore rispetto a quanto previsto. Il provvedimento potrebbe livellarsi di un altro miliardo e agganciarsi agli 800 milioni già fissati per le modifiche parlamentari. Al vaglio, sempre in relazione alla macchina del Fisco, la possibilità di avviare una ripresa scaglionata in tre anni delle cartelle esattoriali sospese fino a settembre. L’obiettivo di parte dell’opposizione, Lega in testa, è quella di allungarsi perlomeno fino a dicembre ma sulla questione erano più le perplessità che i pareri favorevoli.

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L’esame finale del Decreto imporrà qualche riflessione anche sulle altre scadenze fiscali. Sul rinvio dell’Imu, ad esempio, si cerca una soluzione per i proprietari rimasti senza canone di locazione durante il blocco degli sfratti. L’ipotesi sul tavolo è quella di un sostegno ad hoc, così come per superare il caos dei lavoratori stagionali. Anche qui l’ipotesi è quella di un provvedimento su misura per incrementare il reperimento. Una scelta, quest’ultima, connessa proprio alla periodo di ripresa dell’attività turistica, anche se non strettamente connessa al piano fiscale.

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