Pensioni, possibili tagli fino a150 euro: ecco chi rischia di più

La fine di Quota 100 potrebbe cambiare non poche cose per quanto concerne le pensioni. Possibili tagli in vista, vediamo quali categorie sono maggiormente a rischio 

Pensioni

L’inizio del 2022 segna la fine di Quota 100 che consente di andare in pensione a 62 anni se si possono vantare 38 anni di contributi. Questo comporta il problema dello “scalone” di 5 anni visto che si potrà uscire dal mondo del lavoro solo a 67 anni.

Quindi, si attende con ansia una riforma del sistema pensionistico che possa dare nuove opzioni a coloro che vogliono dire addio alla vita lavorativa con qualche anno di anticipo. Al momento tutto è in alto mare e tra le ipotesi che circolano ce ne sono alcune non propriamente positive.

LEGGI ANCHE >>> Pensioni, la riforma che (ancora) non c’è: un delicato nodo da sciogliere

Pensioni: quanto si rischia di perdere con l’uscita anticipata

Una delle idee è quella di estendere il meccanismo del contratto di espansione alle aziende più piccole per 50 o 100 dipendenti. Un provvedimento che con Quota 100 ha poco a che vedere eccetto il limite d’età a 62 anni. 

Qualora di opti per questa soluzione è previsto un taglio sull’assegno mensile di 150 euro, andando così a percepire mensilmente 1.149 euro. Se invece non si vuole perdere nulla, lavorando 5 anni in più così come previsto dalla legge la cifra si aggirerebbe sui 1.308 euro. 

Anche le aziende però devono rispettare determinate regole. In prima istanza devono sottoscrivere un accordo con il Ministero del Lavoro e parti sociali con l’obiettivo di agevolare l’uscita dei lavoratori prossimi alla pensione e al tempo stesso programmare nuove assunzioni.

Tornando ai lavoratori, sicuramente è meglio ponderare la propria situazione nello specifico. Non a tutti conviene perdere volontariamente una cifra dall’assegno pensionistico. 

LEGGI ANCHE >>> Pensioni, assegno aggiuntivo: bella sorpresa nel mese di luglio

Al contempo però nei 5 anni di anticipo e maturazione del requisito pensionistico percepirebbero un’indennità pari a 911 euro. Un piccolo aiuto che però non può compensare la somma che si andrebbe a perdere.

Impostazioni privacy