Furbetti del cashback, transazioni addio: il drammatico finale

Vita breve per quanti in questi mesi si sono macchiati dell’ormai nota espressione. I furbetti non avranno vita lunga.

Cashback
Cashback (AdobeStock)

I furbetti del cashback non avranno ancora vita lunga, questo è più che sicuro. Le nuove disposizioni in merito, la nuova gestione per cosi dire dell’iniziativa, il nuovo sguardo del Governo su questo tipo di politica faranno in modo che non ci sarà più spazio per chi nella vita vuole e non può fare altro che affidarsi a tecniche truffaldine, che portano vantaggi, di fatto, ignorando regolamenti e leggi. Da oggi in poi, i furbetti del cashback dovranno comprendere che per loro potrebbe esserci addirittura la cacciata dal programma e l’impossibilità di ritornarci.

La pratica è molto semplice. L’iniziativa cashback è nata per limitare in maniera consistente le transazioni in denaro contante a favore di quelle con l’utilizzo di carta di credito e bancomat. Il programma proprio per premiare coloro che utilizzano determinati strumenti di pagamento per l’acquisto di beni e servizi, prevede il rimborso del 10% della spesa complessiva effettuata al raggiungimento delle 50 operazioni in sei mesi. Non solo, tra questi, i primi 100mila avranno accesso ad un ulteriore bonus, denominato Supercashback di 1500 euro.

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Furbetti del cashback: la mano dura dello Stato contro chi non sa essere leale.

Furbettu Cashback
Furbetti Cashback (Adobe)

Da oggi, quindi la mano dello Stato sarà molto più pesante contro chi si è macchiato di poca lealtà nei confronti di una iniziativa che aveva tutta le caratteristiche per essere estremamente vantaggiosa per gli utenti finale, anzi ha. Dopo una prima segnalazione, infatti, il furbetto una volta constatata l’irregolarità di alcune transazioni, rischia insomma la cacciata dall’iniziativa, la perdita delle transazioni accumulate e di conseguenza l’impossibilità a partecipare alla prossima edizione dell’iniziativa stessa.

Quelli che volevano in qualche modo crearsi dei piccoli vantaggi all’interno dell’iniziativa non hanno fatto altro che accelerare alcuni processi legati alla dinamica delle transazioni. Se ad esempio si passava dal benzinaio per fare rifornimento, approfittando della cassa automatica si procedeva a compiere numerose operazioni per raggiungere alla fine lo stesso importo, questo chiaramente per aumentare il numero di operazioni effettuate, non più una operazione da 10 euro, ma dieci d 1 euro o addirittura venti da 0,50 centesimi. Il tutto a svantaggio del gestore della pompa di benzina, costretto a pagare in ogni caso le commissioni bancarie su ogni operazione.

L’inganno, di fatto, era tutto qui. Oggi, lo Stato con una serie di controlli incrociati ed effettuati su tutte le operazioni giudicate molto particolari, ha dichiarato guerra a chi si è macchiato di determinate azioni per procurarsi un vantaggio, a danno, perchè alla fine cosi è stato, di altre persone.

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Lo Stato, inoltre escluderà determinati soggetti dalla prossima edizione dell’iniziativa cashback, dal 30 giugno, data di scadenza della prima parte dell’iniziativa al prossimo 31 dicembre. Sperando che almeno in futuro non ci si ritrovi a confrontarsi con simili atteggiamenti da parte dei cittadini italiani.

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