Rino Gaetano non aveva spicci in tasca: cantava per passione

Sono passati 40 anni dalla morte di Rino Gaetano, artista senza tempo, le cui canzoni sono ancora oggi attuali e in grado di colpire dritto al cuore.

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C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo. Non ci riusciranno. Sento che in futuro le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni. Che, grazie alla comunicazione di massa capiranno che cosa voglio dire questa sera“, aveva affermato Rino Gaetano, poco prima di un concerto nel 1979. E in effetti così è stato. Artista senza tempo, le sue canzoni sono ancora oggi cantate, con temi che risultano più attuali che mai.

Sono trascorsi 40 anni dalla prematura scomparsa del grande artista, uno dei cantautori più apprezzati della musica nostrana, avvenuta il 2 giugno 1981 in seguito ad un incidente stradale. Con le sue canzoni è riuscito a segnare un’epoca e ancora oggi sono in molti a ricordarlo con affetto. Fonte di ispirazione per molti artisti, ha lasciato un’eredità artistica immensa, con i suoi testi apparentemente leggeri, ma allo stesso tempo in grado di denunciare i mali della nostra società.

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Rino Gaetano, non aveva spicci in tasca ma cantava per passione: l’eredità artistica del cantautore

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All’anagrafe Salvatore Antonio Gaetano, Rino Gaetano è nato il 29 ottobre 1950 a Crotone, per poi trasferirsi a Roma con la famiglia. La musica è sempre stata la sua passione, tanto da decidere di iniziare a suonare la chitarra e scrivere pezzi. Il padre cercò di indirizzarlo verso una carriera ben retribuita, come un posto di lavoro in banca. Rino Gaetano, però, voleva sfondare nel mondo della musica e nel 1973 incise un 45 giri con la It, I Love You Maryanna, usando lo pseudonimo di Kammamuri’s.

Nel 1974 esce il suo primo album “Ingresso libero”, mentre l’anno seguente è uscito “Ma il cielo è sempre più blu“, con il quale evidenziava alcune delle contraddizioni della società di quel tempo. Il 1976 esce “Mio fratello è figlio unico“, intraprendendo così un percorso che gli permette di farsi conoscere e apprezzare per la sua capacità di divertire chi lo ascolta, riuscendo allo stesso tempo a trattare temi particolarmente delicati. Tra i brani più celebri si ricordano Aida del 1977 e Nuntareggae più del 1978. L’apice del successo arriva con “Gianna“, cantato al Festival di Sanremo 1978 e che gli permette di piazzarsi al terzo posto. Tanti i successi di Rino Gaetano, che ancora oggi continuano ad essere cantati. Il 2 giugno 1981 il terribile incidente, in seguito al quale il grande cantautore ha perso la vita.

Faceva parte anche lui dei cantautori nati a cavallo fra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta, con i racconti dell’epoca, come si evince da Avanti Online, che parlano di un artista che, prima di diventare famoso, aveva poche lire in tasca. D’altronde, Rino Gaetano, non scriveva e non cantava per soldi, bensì per passione. Lo stesso artista, come riportato da Il Corriere della Sera, aveva raccontato: “Quello che più mi interessa è che il sarcasmo, la maniera con cui prendo in giro certi capisaldi della società, siano recepiti facilmente dal pubblico e compresi per quello che sono, non ho mai cercato di indorare pillole né di calcare la mano. Ci sono persone pagate per dare notizie, altre per tenerle nascoste, altre per falsarle. Io non sono pagato per far niente di tutto questo“.

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Non cantava per soldi, ma per lanciare un grido di allarme a una società sempre più individualistica. Lo dicono le sue canzoni, con i suoi testi in grado di smuovere la coscienza di chi ascolta, oggi come allora. Perché d’altronde, come recitava il cantautore in Nuntereggae Più: “Se quest’estate andremo al mare Solo i soldi e tanto amore E vivremo nel terrore che ci rubino l’argenteria È più prosa che poesia“.

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