Contributi a fondo perduto: domande sospese da rifare ma il tempo stringe

Per il fondo perduto c’è tempo fino al 28 maggio. Ma per chi è in fase di riorganizzazione aziendale, i contributi rischiano di sfumare.

Contributi Fondo Perduto
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Novità in vista, e pure importanti per i contributi a fondo perduto. Per chi rientra fra coloro con domande sospese, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha diramato una comunicazione che rivisita le modalità di presentazione delle domande, che rende un giretto sul sito dell’ente piuttosto utile per non restare indietro con le informazioni. E naturalmente coi contributi. A pochissimi giorni dalla scadenza per richiedere gli aiuti del Decreto Sostegni (prevista il prossimo 28 maggio), una nota dell’Agenzia spiega come agire in caso vi siano delle operazioni di riorganizzazione aziendale che non consentono di procedere.

Una circolare datata 19 maggio e che fa seguito a quella esplicativa emessa lo scorso venerdì 14. Per il caso sopra indicato, varrà la stessa regola delle Partite Iva attivate dopo il 31 dicembre 2018: ovvero, occorrerà barrare la casella Erede. In sostanza, visti anche i tempi stretti, servirà accelerare e riformulare di fatto la domanda di accesso ai contributi, così da non perdere il diritto per cause di forza maggiore. Le istruzioni, infatti, non sono accompagnate da una proroga. Quindi velocità e precisione diventano i requisiti essenziali.

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Contributi a fondo perduto: le istruzioni per le domande sospese

Va detto che le istruzioni fornite, pur risolvendo il problema, aggiungono una certa percentuale di rischio. La mancanza di un’indicazione specifica per le aziende con problematiche quali una fusione, una scissione ma anche una semplice riorganizzazione interna, aveva messo in crisi l’intero sistema. Ora le indicazioni ci sono ma si dovrà agire in fretta e questo non è certo un dettaglio. Anche perché la mancanza di una componente nel modulo preclude l’accesso ai contributi, producendo la sospensione e, passata la scadenza, il rigetto delle domande di accesso.

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Oltre a barrare la casella “Erede”, andrà inoltre specificata la Partita Iva del soggetto confluito. Il campo da riempire è “Codice fiscale del de cuius”. In buona sostanza, entro il 28 maggio si dovrà rifare la domanda. Praticamente in una settimana. La tempistica appare quantomeno opinabile ma tant’è. Come specifica il documento dell’Agenzia delle Entrate, l’ultima domanda inviata entro la scadenza andrà a sostituire quella sospesa. La parola d’ordine sarà velocità. Il rischio è di ritrovarsi a piedi per un difetto di forma.

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