Conto in banca, il documento che non conosciamo ma che ci fa risparmiare

Si chiama Sintesi delle condizioni economiche e si tratta di un documento fondamentale per il monitoraggio del nostro conto. Ecco a cosa serve.

Conto banca documento
Foto di Bruno /Germany da Pixabay

Possedere dei soldi ha un costo. Può sembrare un paradosso ma non lo è per nulla. Costi che si manifestano nel momento in cui il nostro conto corrente attraversa fasi di stasi, spesso senza nemmeno farcene rendere davvero conto. Anzi, spesso accade di averne contezza solamente nel momento in cui si presenta un estratto conto, nel quale risultano evidenti tutte le uscite impreviste, specie sotto forma di commissioni. In quel caso ci si potrà fare poco. O meglio, qualcosa si potrà fare ma, naturalmente, farla prima converrebbe sicuramente.

In pratica, quello che davvero serve è un monitoraggio. Un controllo costante che ci permetta di agire per tempo nel momento in cui si manifestino situazioni sfavorevoli per i nostri soldi. No, niente di strano in fondo. Solo che le circostanze possono indurci in errore, specie perché si tratta di mondi non sempre conosciuti o, comunque, ai quali tendiamo ad attribuire una abitudinarietà che quasi mai porta buone nuove. E questo porta a non considerare nemmeno un’altra cosa: l’esistenza di qualcosa che può aiutarci.

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Conto in banca, il documento che non conosciamo: nei cunicoli delle commissioni

Si chiama documento di Sintesi delle condizioni economiche e, nonostante sia qualcosa che conosciamo perfettamente, tendiamo a non dargli il peso che merita. Fa parte di un estratto conto, solitamente l’ultima pagina, nella quale sono indicati gli elementi che vengono considerati al fine del riepilogo dei costi e del conteggio delle spese. Fondamentale quello di ogni 31 dicembre, nel quale vengono elencati tutti i costi sostenuti durante l’anno. In questo quadro, una delle prime cose da controllare sarà l’eventuale addebito di interessi. La loro presenza significherebbe l’esistenza di un fido o del rischio di rosso.

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Ma non solo. Sul conto va tenuta d’occhio anche la Commissione disponibilità fondi, che si applica nel momento in cui si utilizzi un conto corrente in affidamento. La percentuale non scende mai sotto lo 0,50% e non sale oltre il 2,00%. Seguono poi le spese operative (spesso inserite fra i prelievi) e il costo delle varie operazioni, tutt’altro che granitico. Importante anche la Commissione d’istruttoria veloce, ovvero l’applicazione di una tariffa in caso di pagamento con sconfinamento (ovvero un bonifico senza soldi disponibili ad esempio). In questo caso si parla di una commissione di entità compresa fra 25 e 100 euro. In pratica, questo documento consente di monitorare il conto, dicendoci pressoché tutto. Anche perché per le banche vige l’obbligo di trasparenza. Sarebbe sciocco non avere chiarezza di ogni aspetto del nostro conto.

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