L’Assegno Unico da inaugurare quanto prima: ma c’è chi rischia di perdere i soldi

L’Assegno Unico Figli dovrebbe arrivare in estate, senza altri ripensamenti, ma a molte famiglie non farà piacere

Soldi bonus (Fonte foto: web)

Nuovo governo, nuovi bonus, o bonus da confermare. Così come ha annunciato cambiamenti per il Superbonus al 110%, il nuovo governo prova a far chiarezza sul tanto atteso Assegno Unico sul quale vige tanta insicurezza. Mario Draghi, continua a dire che quest’indennità partirà come previsto, al 1° luglio 2021. Il Presidente del Consiglio ha sottolineato l’importanza di un bonus che costituirebbe una delle più importanti armi di sostegno per le famiglie.

Al momento dell’incontro tra Camera, esponenti politici e Presidente del Consiglio, proprio quest’ultimo ha ribadito la necessità di accelerare i tempi di introduzione per l’Assegno Unico, per aiutare appunto al più presto le famiglie. L‘obiettivo, sarebbe quello di permetter loro tre requisiti che tutte dovrebbero poter raggiungere: un lavoro sicuro, una casa ed un sistema di welfare adatto alle proprie esigenze familiari.

Il governo si è soffermato pertanto, su uno dei maggiori problemi che al momento investe il nostro Paese, la pochissima crescita demografica. Forse dovuta proprio anche alle poche possibilità economiche delle famiglie, questa in Italia è tra le meno alte in Europa. Se la media europea è di 1,6 figli per donna, in Italia è di 1,3.

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Assegno unico: caratteristiche e chi rischia di non godere dei suoi effetti

Quindi salvo ulteriori novità, sarà da luglio che le famiglie italiane faranno la conoscenza di questo nuovo modello di indennità che sostiuirà molti bonus oggi esistenti. Secondo la Legge di Bilancio 2021, potranno ottenerlo tutte le famiglie con almeno un figlio minore di 21 anni. Il bonus che arriva ad un massimo di 250 euro al mese, sarà corrisposto a tutte le famiglie, che i genitori siano lavoratori autonomi, dipendenti o incapienti. Da ricordare una cosa molto importante, ci si può accedere già al settimo mese di gestazione della madre, quindi almeno due mesi prima la nascita del figlio.

Parentesi a parte, quella per i figli maggiorenni ed anche maggiori di ventun anni, grazie alle più recenti novità. Per i maggiorenni, ecco cosa dice la Legge: In questi casi, quando il nucleo è costituito da un figlio con un’età uguale o maggiore di 18 anni, l’assegno unico per i figli potrà essere erogato direttamente nei confronti del figlio, nei casi in cui questo risulta essere iscritto in una università, sia pubblica che privata, così come nei casi in cui frequenta un corso professionale. 

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Chi perderà i soldi. Terminiamo con le note dolenti. Visto che il valore non supererà i 250 euro ci sarà chi ne perderà, secondo studi e simulazioni effettuate da Gruppo di lavoro Feg, Arel e Alleanza per l’infanzia. Con la nuova misura, a pederci non saranno le famiglie con Isee minore di 30mila euro, ma questa farà la differenza per le famiglie con un Isee maggiore di 52mila euro. Infatti per queste, si registrerà una perdita mensile di circa 70 euro per ogni figlio minorenne, e di 40 per ogni maggiorenne. Ciò significa che tanti lavoratori dipendenti andranno a perdere all’incirca 400 euro all’anno con la sostituzione delle vecchie misure.

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