Stop al contante, la top 10 dei pagamenti da non fare… cash

Niente pagamenti in contante in questi casi. Tracciabilità per fini fiscali o di garanzia: ragioni sufficienti per affidarsi a metodi perfettamente trasparenti.

Pos Cashless contanti
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C’è una ragione se, negli ultimi mesi, si è fatto un gran parlare della necessità di garantire la massima tracciabilità in fatto di pagamenti. Il governo, sia ora con Draghi che con la guida di Giuseppe Conte, ha fatto ampia leva sul sistema cashless e insistito a oltranza sul mantra della tracciabilità. Una procedura incentivata anche dalla disposizione di alcune iniziative come il Cashback, persino una lotteria (quella degli scontrini) oltre che, naturalmente, i vari vantaggi portati dalla possibilità di detrarre le spese in termini fiscali. Una serie di ingredienti che rendono quella del contante una frontiera che il Paese si è presupposto da tempo di superare.

A prescindere dalla pandemia, che ha naturalmente incrementato il ricorso a forme di pagamento elettroniche e a metodi più immediati del contante (viste anche le restrizioni) esistono comunque tutta una serie di pagamenti che, di per sé, è bene non effettuare con soldi cash. In alcuni casi vige un vero e proprio obbligo di saldare attraverso metodi tracciabili (ad esempio spese superiori a 2 mila euro). In altri, pur esistendo la possibilità di utilizzare i soldi contanti, è bene non procedere in tal senso. Il rischio è di perdere diritti e agevolazioni che sarebbero invece consentiti.

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Stop al contante, la top 10 dei pagamenti da non fare… cash: occhio anche ai regali

Innanzitutto le spese mediche (intese come acquisto di medicinali o prestazioni sanitarie), per le quali vige una detrazione del 19%. Il pagamento in contanti in questo caso è deleterio, in quanto porterebbe via la possibilità di accedere allo sgravio fiscale. Stesso discorso per la ristrutturazione della casa o per l’acquisto di mobili. Il rischio è sempre quello di perdere la detrazione fiscale, garantita invece da un pagamento con bonifico parlante. Per quanto riguarda gli elettrodomestici, il pagamento tracciabile è testimone della prova d’acquisto e sarà valido anche per fini di garanzia.

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Anche in fatto di prestiti o pagamenti rateali è bene non procedere attraverso il contante. Questo al fine di lasciarne traccia e, nel caso dei prestiti, mantenere la possibilità del rilascio di una quietanza. Detto dei pagamenti da 2 mila euro in su, sui quali vige un obbligo di legge, la tracciabilità è il mantra anche per i pagamenti periodici, come ad esempio il condominio o l’affitto. La ricevuta di avvenuto pagamento garantisce una prova di quanto avvenuto. Stessa cosa quando si salda il compenso a una badante o a una collaboratrice domestica: la tracciabilità mette al riparo da parecchi equivoci. Per paradosso, anche un regalo (persino a un figlio) sarebbe meglio sia fatto senza contanti. Gli accertamenti fiscali sono sempre dietro l’angolo.

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