Stangata da 5 mila euro: quando il pagamento costa una multa

Il pagamento deve essere tracciabile. E in determinati casi non basta nemmeno la firma di chi riceve il denaro per sfuggire alla batosta pecuniaria.

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Foto di Jan Vašek da Pixabay

Può sembrare un’operazione apparentemente semplice, ma il trasferimento di denaro da un conto a un altro, specie se di somme elevate, presenta più di qualche insidia. Rischi ai quali, senza una certa dose di accortezza, rischiamo di esporci inconsapevolmente, andando incontro anche a pericoli inattesi. Il problema peggiore nel quale si può incorrere, è quello di violare le normative che regolano i flussi di denaro, andando quindi a sbattere contro le barriere degli organi di vigilanza. In quel caso, anche dovesse essere stato un errore a spingerci in difetto, le conseguenze potrebbero essere funeste.

Spesso, nell’eseguire questo tipo di operazioni, ci si affida alla semplice procedura standard, dotata sì di sistemi di riconoscimento e di sicurezza ma non sempre conosciuta fino in fondo. Il punto è che, in determinati casi, non è sufficiente nemmeno la firma di chi riceve il denaro per far sì che l’operazione sia al di sopra di ogni sospetto. In sostanza, meglio stare attentissimi quando si trasferiscono grosse somme. Un rischio concreto è quello di metterci sopra almeno altri 5 mila euro, qualora fossero riscontrate procedure non chiare.

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Stangata da 5 mila euro: meglio stare attenti a questo pagamento

Una situazione borderline ma che può riguardare figure decisamente prossime. Ad esempio un datore di lavoro, tenuto a retribuire i propri dipendenti ogni mese. Quindi, un pagamento consuetudinario, almeno all’apparenza al di sopra di ogni sospetto, specie se alla fine del mese arriva una busta paga, con tutte le sue voci, a sincerarci che tutto è filato per il verso giusto. Ma in quali casi può scattare una multa (salatissima)? Semplice, qualora il pagamento non segua le direttive dell’Ispettorato nazionale del Lavoro che, con la nota n. 5828/2018, ha stabilito chiaramente le procedure da seguire per questo tipo di saldo.

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Le direttive parlano chiaro: somme di denaro come queste, devono essere versate direttamente sull’Iban del dipendente. Niente contanti o il controllo scatterebbe in automatico. E la sanzione amministrativa pecuniaria sarebbe una vera e propria stangata: da 1.000 a 5 mila euro, importo che potrebbe aumentare qualora vengano riscontrate diverse mensilità saldate attraverso metodi di pagamento non tracciati. Anche nel caso in cui il dipendente dovesse firmare la busta paga, il transito del denaro dovrà essere tracciato. Una firma non basta all’Ispettorato.

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