Truffe, l’Inps al fianco dei cittadini: come difenderci

In tempo di pandemia crescono anche le truffe. Dalle mail agli sms, fino ai porta a porta: il vademecum dell’Istituto per difendersi.

Truffe
Foto: Web

Ormai è assodato: con la pandemia e tutte le restrizioni subite, qualcuno sembra essersi adoperato per sfruttare a proprio vantaggio la rivoluzione digitale, adeguando i vecchi sistemi di truffa e rendendoli sempre più sofisticati. I tentativi di frode, ormai, piovono da ogni dispositivo: internet, mail, sms, applicazioni e naturalmente dai social network. Anche se, a dire la verità, quelli più rischiosi sembrano essere rimasti i sistemi vecchi. Più articolati, meglio organizzati ma, a ben vedere, niente che già non si conosca.

Ma se qualcuno ancora ci cade, e succede spesso, è bene fornire tutti gli strumenti utili a contenere quella che è ormai un’emergenza a tutti gli effetti. Soprattutto perché, assieme alla possibilità di vedere evaporare i nostri risparmi, molte volte la truffa ci costringe a intervenire sul nostro dispositivo, magari per rimuovere un malware o semplicemente per resettarlo e installare un miglior sistema di sicurezza. Alla luce di tutto questo, l’Inps ha deciso di intervenire, mettendo a disposizione un vademecum sui rischi e sugli antidoti.

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Truffe, da vittime a svela-ladruncoli:

Phishing, smishing, truffe telefoniche, porta a porta fasulli… Il mondo delle fregature è estremamente variegato e richiede adeguate contromisure. La parola d’ordine resta “prudenza”: specie per quanto riguarda le truffe online, come appunto il phishing, l’attenzione deve essere sempre mirata al non fornire date sensibili. Nel mirino dei truffatori, in questo caso, finiscono dati quali le password di accesso agli homebanking, Pin e quant’altro possa servire a violare i sistemi di sicurezza delle vittime.

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Le misure pensate per la pandemia, riferisce l’Inps, non sono state esenti dai tentativi di truffa. Ad esempio il Bonus 600 euro è stato fatto oggetto di mail di phishing, con l’obiettivo di trarre in inganno i beneficiari (o i potenziali tali). L’Inps fa sapere che, in relazione ai bonus, non vengono mai acquisiti dati in grado di risalire alle informazioni dei clienti da un punto di vista finanziario. Pe questo l’invito è a non prestare fede né a messaggi, né a mail e nemmeno a presunti funzionari. Resta poi un consiglio principe: mai cliccare sui link inviati tramite mail sospette. Significherebbe consegnarsi nelle mani dei truffatori.

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