Reddito di cittadinanza, occhio alle comunicazioni: una mail cambia lo scenario

Per i beneficiari dell’assegno di ricollocazione, controllare la mail (ordinaria, non la Pec) diventa fondamentale. Ne va del Reddito.

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Una buona regola è quella di mantenersi aggiornati, praticamente su qualunque cosa. Figurarsi su misure ritenute essenziali come il Reddito di cittadinanza, utilizzato da migliaia di famiglie in Italia come strumento di supporto all’economia domestica. Per questo, specie a seguito dell’avvicendamento al governo del Paese, è bene tenersi informati su tutto quello che riguarda il provvedimento, rimasto perlopiù identico a quello istituito dal Conte I. Ma, comunque, destinatario di qualche sostanziale modifica. Non nella sua essenza ma in alcuni dettagli fondamentali.

Il comunicato al quale prestare attenzione massima è quello del 29 marzo scorso, inviato dall’Anpal e riferito all’assegno di ricollocazione. Nel testo, alcune modifiche nelle modalità di notifica che vanno tenute in considerazione. Il rischio, infatti, è quello di vedersi scivolare via uno strumento di sostegno piuttosto importante, in alcuni casi l’unico davvero in grado di tamponare l’emergenza del welfare familiare. Da tenere d’occhio è sempre la casella di posta elettronica ma, in merito all’assegno, dalla Pec che era ora si passerà a monitorare la posta ordinaria.

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Reddito di cittadinanza, occhio alle comunicazioni:

In sostanza, guardare la posta elettronica più spesso (anzi, ogni giorno) è ormai una di quelle regole che è bene adottare nella nostra prassi quotidiana. In ballo c’è il mantenimento del beneficio che, nel caso dell’assegno di ricollocazione, riguarda da vicino parecchie persone. Si tratta, infatti, di una strategia importante per la ripresa dell’attività lavorativa, in quanto consente a chi percepisce il Reddito di essere inserito in un percorso ad hoc per la ricerca di lavoro in modalità intensiva. All’assegno, peraltro, hanno diritto una ristretta cerchia di beneficiari, che corrisponde però a un buon numero di persone.

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All’assegno di ricollocazione può accedere colui che ha sottoscritto un cosiddetto patto per il lavoro presso un centro per l’impiego, ma anche chi ha una dichiarazione di immediata disponibilità all’attività lavorativa. Ecco, vista l’importanza dello strumento, tenere d’occhio la mail ordinaria diventa fondamentale. Lì, infatti, arriveranno tutte le comunicazioni inerenti, inclusa quella che l’Anpal invia ai beneficiari dell’assegno. Qualora non ci si adegui ai cambiamenti, il rischio è di perdere il diritto: dal giorno della comunicazione, si avranno a disposizione 30 giorni per scegliere il centro per l’impiego in cui utilizzare l’assegno. Meglio fare in fretta.

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