L’incognita del Bonus Vacanze: una proposta per renderlo più efficace

Non solo un restyling del Bonus Vacanze. Quello proposto da Economia e Finanza è un ampliamento delle misure di incentivo all’indotto.

Bonus vacanze
Foto di pasja1000 da Pixabay

Non è stato poi questo gran successo il fantomatico Bonus Vacanze. Almeno per il 2020, l’idea di incentivare la mobilità degli italiani verso i luoghi turistici non ha dato i risultati sperati, risultando più che altro un onere per i gestori delle attività ricettive più che un vero e proprio aiuto. Un po’ per gli importi (500 euro per i nuclei familiari da tre o più componenti, 300 per quelli da due e 150 per uno solo), ma soprattutto per la soglia Isee, non più di 40 mila euro. Ingredienti che hanno contribuito a rendere il Bonus Vacanze uno di quelli meno richiesti, anche perché, pur portando un po’ di respiro al welfare italiano, l’estate scorsa non ha poi portato grosse spese.

A scoraggiare (soprattutto per gli imprenditori turistici) il ricorso al Bonus, è stato anche il meccanismo elaborato, che va dalla quantificazione all’80% nella fattura di soggiorno (a partire dalle tre notti)  che sarà richiesta come credito d’imposta. Il 20% rimasto diventa invece detrazione per il cittadino, da inserire nella dichiarazione dei redditi. A ogni modo, pur nella limitata efficacia, l’agevolazione è stata confermata anche nel 2021, infilato nel Milleproroghe e con scadenza fissata al 31 dicembre (per l’utilizzo).

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L’incognita del Bonus Vacanze:

Al netto di tutte le considerazioni, l’intento dei bonus, che sia legato alle vacanze o ad altri aspetti della vita quotidiana, resta quello dell’incentivo, oltre che dell’assistenza. Quindi, considerando che il Bonus Vacanze può essere utilizzato da un solo componente del nucleo familiare e speso in un’unica soluzione (oltre che limitato a redditi sotto una certa soglia), c’è chi, come Economia e Finanza, lancia la proposta di rivedere in parte il provvedimento.

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Il suggerimento è quello di consentire a ogni famiglia di scaricare le spese (almeno 300 euro) delle ferie nella prossima dichiarazione dei redditi. Questo al fine di allargare la platea dei beneficiari e stimolare l’indotto. Spese (tutte tracciate tramite lo stesso sistema del Cashback) non convogliate esclusivamente in strutture ricettive per le vacanze ma, proprio ai fini dell’indotto, anche in luoghi come ristoranti e bar. Certo, va da sé che il tutto necessiterà perlomeno di una prima fase di riaperture. Certo, sarebbe un primo passo.

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