Troppi soldi sul conto? Ecco perché non è una mossa saggia

Accumulare troppo denaro sul proprio conto corrente, alla lunga, può causare problemi. Meglio adottare qualche strategia di investimento accorta.

Conto corrente
Foto: Web

Quasi ogni istituto di credito lo consiglia: meglio non tenere troppi soldi in giacenza sul proprio conto corrente. Non solo perché si rischia di rendere quelle cifre infruttuose ma anche, in caso si tratti di importi elevati, costituirebbe anche un’occasione persa per guadagnare qualcosa. Certo, deve trattarsi di somme molto grandi, come 100 mila o 200 mila euro. Ecco, dal momento che già attorno a 10 mila euro iniziano a consigliare di non tenerceli tutti sul conto, viene quantomeno spontaneo farsi qualche domanda.

Innanzitutto, se si parla di somme simili, viene da chiedersi come si possa arrivare ad accumulare così tanto denaro su un normale conto corrente. Una parziale risposta, se si pensa all’anno appena trascorso, è l’aumento dei risparmi. Certamente non sufficiente a giustificare tali somme ma è anche vero che la pandemia potrebbe aver indotto a raddoppiare la tendenza già propria degli italiani al risparmio. E spinto i più abbienti a muovere meno denaro, preferendo non prendersi rischi in un tale periodo di insicurezza. Una scelta giustificata ma non sempre fruttuosa. Anzi, quasi mai.

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Troppi soldi sul conto? Una scelta che non paga: soldi persi e non guadagnati

In tempo di pandemia, i risparmiatori hanno, come detto, deciso di investire di meno (anzi, quasi per nulla) e lasciare i propri soldi sul conto corrente, generando una somma monstre, quasi prossima al valore complessivo del Pil italiano nel 2020. Qualcuno, magari, aveva depositato sul proprio conto somme ingenti con l’obiettivo di sborsare una cifra imponente (magari per acquistare una casa), poi scoraggiato dalla situazione pandemica. A ogni modo, qualunque sia la ragione, la giacenza non è una strategia che alla lunga paga. Il problema fondamentale è uno. O meglio due, ma convogliabili in un solo effetto boomerang: aumento dei costi e niente guadagno.

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Basterebbe analizzare il semplice fattore di rischio. Ad esempio, come riferisce il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, in caso di fallimento della banca, il Fidt rimborserebbe “appena” 100 mila euro. Il che significa che i depositi ulteriori andrebbero persi. Per non parlare poi dell’infruttuosità, vero e proprio effetto collaterale di una giacenza prolungata di somme elevate. Meglio, a questo punto, aprire qualche altro conto e “spalmare” i propri risparmi, magari in due diversi istituti di credito. E’ vero che investire in questo momento non è una grande scelta, ma un pensierino a dei titoli di Stato, avendo a disposizione un capitale importante, si potrebbe fare. Un’altra chance è il conto di deposito. Entrambi strumenti affidabili, in un momento storico in cui di rischi se ne corrono fin troppi.

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