Piano vaccini, questione di… lavoro: chi arriva prima e chi dopo

Medici, infermieri e personale Rsa in cima alla lista. Ma sono tante le categorie che ritengono di svolgere professioni esposte. Tanto da dover accedere in breve ai vaccini.

Vaccino
Foto di Wilfried Pohnke da Pixabay

Cinquecentomila somministrazioni al giorno. Il piano vaccinale del commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo, prevede che entro settembre l’80% degli italiani sarà ormai a posto con le dosi. Una programmazione che tiene naturalmente conto di tutte le variabili possibili, dai tagli di AstraZeneca (ora sospeso a scopo precauzionale) a eventuali effetti imprevisti. Un annuncio che corrisponde a una promessa piuttosto impegnativa, fermo restando che la priorità verrà concessa ancora ad anziani e fragili. Oltre che, naturalmente, alle categorie lavorative più esposte al rischio.

Proprio da questo punto di vista, la situazione è abbastanza complessa. Si tratterà infatti di bilanciare necessità e priorità, offrendo un allargamento della platea delle vaccinazioni più urgenti mantenendo la rotta anche per i lavoratori più a rischio. Per il momento, fra i lavoratori, priorità assoluta è stata concessa a medici, infermieri e personale sanitario, oltre che a inservienti delle Rsa e a quello scolastico, fra docenti e collaboratori scolastici. E poi le Forze dell’ordine, i Vigili del fuoco, la Guardia Costiera e il personale di Polizia e carcerario.

Tuttavia, non sono le uniche categorie “esposte” alle possibilità di contagio. Una su tutte, in particolare, ci tiene a far sentire la propria voce, in virtù della sua effettiva importanza ora come nella fase più dura del lockdown. Si tratta dei dipendenti dei supermercati, ovvero coloro più a contatto con le persone e praticamente sempre operativi, anche durante la fase delle maggiori restrizioni. Assieme a loro, alzano la polemica anche la categoria delle badanti, quella dei giornalisti e anche quella degli avvocati.

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Piano vaccini, questione di… lavoro: ecco chi è rimasto fuori

Tutte concordi nell’indicare l’esposizione al contagio e il diritto a rientrare fra i prioritari della campagna vaccini. I professionisti della giustizia, ad esempio, rientrano nel novero in alcune Regioni (Friuli-Venezia Giulia e Campania, oltre che in alcune città come Perugia). Per quanto riguarda i giornalisti, che indicano la loro professione come “un servizio pubblico essenziale nella gestione dell’emergenza sanitaria in atto”, hanno ottenuto il “pass” in Sicilia e Molise.

La bandiera più alta, però, resta quella dei supermercati. E a buon diritto, considerando che quello svolto è un servizio essenziale. Spiega il presidente di Coop: “Mettiamo a disposizione i nostri spazi e ribadiamo la necessità di inserire anche i nostri dipendenti tra le categorie prioritarie per la vaccinazione”. 

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