Chiusura di Pasqua e perdita economica ingente per gli imprenditori

Stretta di Pasqua e zone rosse mirate porteranno certamente ingenti ulteriori perdite all’economia italiana.

Zona rossa famiglie

Nuovo decreto con stretta forte per Pasqua da parte del Governo Draghi. Il nuovo Dpcm varato il 13 marzo, entrerà ufficialmente in vigore a partire da domani, 15 marzo.

Ma com’è la situazione economica, distinta da quella sociale, del paese?

Certamente la nuova stretta non aiuta una serie di categorie di imprenditori che tra aperture e chiusure stanno perdendo sempre più soldi e clienti.

Secondo Federturismo con la chiusura pasquale l’Italia perderà circa 5 miliardi di euro. Intanto il decreto sostegni non parte ed i soldi non arrivano.

In calo esagerato il settore turistico ad esempio, che porterà al calo anche tutti i settori a lui collegati. I più colpiti dalla nuova chiusura saranno dunque senza dubbio le attività di accoglienza e del terziario, che non avendo a disposizione il giro di turisti ed ospiti, rischiano seriamente di non riaprire più.

Chiusura di Pasqua e perdita economica ingente per gli imprenditori

Ma qual’è la stretta effettuata da Draghi nel concreto sulle nuove zone in Italia?

Da lunedì l’Italia dovrebbe essere nuovamente tutta colorata di rosso e di arancione. A breve sulla questione dovrebbe arrivare la firma del Ministro della salute Speranza.

Esattamente dovrebbero diventare 11 le regioni e le 2 provincie autonome in zona rossa, quindi l’elenco esatto: Bolzano, Trento, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto e Marche.

Le regioni in zona arancione saranno invece 8: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Toscana e Valle d’Aosta.

Solo una regione si salverà dall’elenco, ovvero la Sardegna, l’unica regione che può permettersi al momento un po’ di respiro e di essere in zona bianca.

Al momento infatti sembrerebbe secondo l’Istituto Superiore della Sanità che l’RT generale di contagio delle regioni sia risalito sopra l’1, ovvero nel più delle regioni all’1,25, un numero che porterebbe una prospettiva di 250 casi ogni 100mila abitanti.

Questo avrebbe portato quindi la decisione delle nuove chiusure, un colpo esagerato per tutte le attività che stavano cercando di riprendere una boccata d’aria con il nuovo colore delle zone.

La batosta più grande per bar, parrucchieri, centri estetici, ristoranti che torneranno definitivamente chiusi nelle zone rosse.

Anche per le scuole nuovo stop, con la didattica in presenza sospesa e le lezioni in remoto per le classi a partire dalle elementari.

Impostazioni privacy