Il fisco vuole riprendersi i soldi delle Partite Iva

Un nuovo software in possesso dell’Agenzia delle Entrate per monitorare transazioni e non solo alla ricerca dei soliti furbetti.

Agenzie delle Entrate, conto corrente
Agenzia delle entrate (Fonte foto: web)

Il Fisco si fa sotto e pretende che tutto venga messo suo dettagliato controllo. Ogni operazione, ogni transazione, ogni adempimento da rispettare e non rispettato, ogni azione, tutto di tutto sotto gli occhi sospettosi e pericolosi, per i contribuenti che saranno beccati, dell’Agenzia delle Entrate. Tutto è pronto, il nuovo software da 900 milioni di euro inizierà presto a lavorare per lo Stato, a caccia di furbetti ed errori passati inosservato.

Il tutto sarà utile per individuare ad esempio quei professionisti che per errore hanno avuto diritto a bonus ed altre politiche governative di simile interpretazione. Partite iva che hanno barato per avere diritto a certi bonus, professionisti che hanno denunciato il falso o che no hanno denunciato guadagni al fisco. Ogni cosa, potrà dunque essere facilmente individuabile dal nuovo software che inizierà il suo lavoro su un campione ben preciso di contribuenti.

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Il fisco vuole riprendersi i soldi delle partite iva: cosa potrebbe succedere?

Il direttore dell’Agenzia Ernesto Maria Ruffin ha cosi spiegato in una nota rilasciata: “Prevenire e contrastare, in tempi sempre più rapidi, fenomeni evasivi ed elusivi, messi in essere mediante la realizzazione di strutture societarie e schemi transazionali, le frodi Iva, anche intracomunitarie, l’utilizzo indebito di crediti d’imposta e di altre agevolazioni”.

Il direttore dell’agenzia governativa ha inoltre sottolineato che il tutto sarà svolto nel consueto rispetto del trattamento dei dati sensibili e delle norme sulla privacy. Una azione decisa e con molta probabilità dai risvolti più che positivi se la si guarda con gli occhi dell’Agenzia delle Entrate, ente tra i più temuti dagli italiani. I liberi professionisti, insomma, quelli che sanno di avere qualche scheletro nell’armadio, potrebbero presto essere intercettati e contattati in qualche modo dal fisco. L’Agenzia delle Entrate fa sul serio, e non intende lasciare nulla al caso.

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