Prende il Reddito di cittadinanza perché ‘dimentica’ di possedere un patrimonio

Una donna di 48 anni di Pesaro ha percepito indebitamente più di diecimila euro di Reddito di Cittadinanza… senza averne diritto!

Reddito di cittadinanza quasi salvo, arrivano altri soldi contro la povertà

Smascherata a Pesaro un’altra “furbetta” del reddito di cittadinanza. Si tratta di una donna di 48 anni, smascherata e denunciata dalla Guardia di Finanza di Pesaro.

La donna ha indebitamente percepito 11.825 euro senza averne diritto, dato che, a sua dichiarazione, aveva “scordato” di dichiarare gli introiti percepiti in nero dal marito evasore fiscale, di 123 mila euro, nonché una serie di vincite al gioco per un ammontare di 300 mila euro.

La donna ha inoltre dimenticato anche di dichiarare che due membri del nucleo familiare fossero stati assunti come lavoratori dipendenti.

La donna è stata dunque smascherata dall’INPS in collegamento con appunto la Guardia di Finanza.

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Intanto è una notizia di oggi che il nuovo Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha deciso di istituire una task force che faccia un punto della situazione.

A circa due anni dall’istituzione del Reddito di cittadinanza da parte del primo Governo Conte, ora c’è nuovamente da chiarire tutti i punti.

Questa task force organizzata dal Ministro non significa però che il reddito verrò annullato: infatti la decisione di un controllo era stata presa prima dell’insediamento dello stesso.

È il decreto 4/2019 a prevedere l’istituzione di un Comitato scientifico di valutazione per monitorare il funzionamento del Reddito di Cittadinanza.

Il Ministro sembrerebbe aver già scelto i membri della Task force, presieduta dalla sociologa Chiara Saraceno.

La promozione della sociologa darà certamente una spiegazione all’utilizzo del metodo del reddito.

Esperta di welfare attualmente honorary fellow al Collegio Carlo Alberto di Torino, vuole migliorare questo metodo.

Secondo la Saraceno:“È stato un errore legare la misura all’attivazione lavorativa, in quanto “e politiche attive servono ma devono essere per tutti e non solo per i poveri”.

Il presidente del Comitato scientifico di valutazione ritiene anche che nei confronti dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza siano stati utilizzati dei toni troppo forti:

“Viene descritta come ‘nullafacente’, gente che sta ‘sul divano’. Non si usa un linguaggio così violento per parlare di chi evade.

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