Coniuge a carico, l’Agenzia delle Entrate traccia il quadro detrazioni: le cifre

Tutto dipende dalla fascia di reddito. Ma la detrazione non riguarda solo il coniuge: fra i soggetti a carico rientrano persino suoceri, nuore e generi.

Coniuge detrazione
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Detrazioni fiscali per coniugi o altri familiari a carico, l’Agenzia delle Entrate prova a fare chiarezza. Per l’anno 2021, come in passato, i lavoratori potrebbero beneficiare di somme in busta paga che fungono da restituzione per coloro che, fiscalmente, reggono il mantenimento di qualcun altro attraverso il proprio reddito. Naturalmente, se si parla di coniuge a carico non dovrà sussistere la condizione di separazione legale. In sostanza, il nucleo familiare deve essere integro per poter discutere di tali (ed eventuali) detrazioni. Unica eccezione, il caso in cui l’ex coniuge percepisca l’assegno alimentare.

Nel momento in cui si presenta la dichiarazione dei redditi, andrà tenuto conto anche di eventuali parenti a carico, così da accedere agli sgravi fiscali previsti. La condizione essenziale, che può riguardare il coniuge o altri parenti, è che essi convivano con il lavoratore e ne ricevano sostegni economici. Le cifre relative alle detrazioni 2021 sono regolate dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, precisamente all’articolo 21.

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Coniuge a carico, l’Agenzia delle Entrate traccia il quadro detrazioni: le fasce reddituali

Tuttavia, il calcolo non è poi così complicato. L’importo, infatti, tiene conto delle reali condizioni reddituali di chi compila la propria dichiarazione. E, qualora queste consentano standard di vita più elevati, la cifra della detrazione alla quale si ha diritto scende. Se si fa riferimento alla categoria “altri familiari”, ovvero tutti i parenti che non sono il coniuge (inclusi suoceri, nuore o generi), la cifra di riferimento è 750 euro. Con possibilità di scendere man mano che sale la soglia reddituale. Discorso diverso per il coniuge: qui le cifre si aggirano fra i 690 e gli 800 euro.

Per riuscire ad accedere alla soglia più alta, il dichiarante non dovrà superare il limite reddituale di 15 mila euro. Qualora sia pari o inferiore si aprirebbero le porte degli 800 euro in detrazioni. Come sopra, avanzando di fascia l’importo decresce: tuttavia, che si navighi fra i 15 mila e i 40 mila euro o fra i 40 milia e gli 80 mila, il calcolo fornirà sempre 690. Questo come base di partenza: il calcolo dei redditi potrebbe livellare al ribasso la cifra. I 690 euro come “somma invariabile” arriverebbero nel caso in cui la dichiarazione reddituale mostri un reddito compresi fra 29 mila e 32.500 euro. Più un incremento di qualche decina di euro (non più di 30).

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