Che fine hanno fatto i bonus per i lavoratori dello Sport? “Non so a chi chiederlo”

L’ex Ministro dello Sport non sa cosa fare e si sfoga tramite un post sulla sua pagina Facebook: “Meno male che doveva esserci una tregua…”.

spadafora

Sfogo pubblico per l’ex Ministro dello Sport Vincenzo Spatafora, il quale tramite un post Facebook sulla sua pagina ha sottolineato quanto sia un periodo buio per i bonus governativi promessi e quanto non si veda una via d’uscita a questa situazione.

“Meno male che doveva essere un periodo di tregua per il bene del Paese. Il caos regna praticamente in tutte le forze politiche. Continuo ad essere convinto che fare politica sia una cosa seria e che nessuna strategia di comunicazione riesca a coprire le crepe profonde del sistema politico”. 

Bonus sportivi, Spatafora interviene: “Non so nemmeno chi devo sollecitare”

Eppure sembrava che una via d’uscita ci fosse e stesse per essere pianificata, a partire dal bonus collaboratori sportivi che può essere richiesto per tutti, come comunicato dall’azienda Sport e Salute S.p.a nella conferenza stampa di oggi 2 marzo.

Il bonus potrà essere richiesto all’interno della “procedura rigetti” ovvero quelle domande che erano state precedentemente appunto rigettate e reindirizzate all’indirizzo mail della piattaforma per una nuova valutazione.

Alcuni giorni fa sono state pagate inoltre alcune indennità che per alcune motivazioni erano in ritardo. Tutto è stato saldato.

Il bonus è stato creato in aiuto delle persone facenti parte della categoria sport, anche questi in difficoltà per quanto riguarda le chiusure date dalla pandemia.

Nella comunicazione in oggetto è stato inviato anche un link per guidare l’utente nel completamento della nuova istanza.

Verranno accettati solo i documenti delle domande già preesistenti sulla piattaforma, dunque non potranno essere caricati nuovi documenti.

Dopo aver inviato l’istanza, il sito continuerà a mostrare la data della richiesta. In caso di nuova negazione dell’istanza, verranno comunque pagate tutte le indennità che l’utente deve ancora percepire.

Intanto è ancora lontano il giorno della riapertura delle palestre e delle piscine. Con la scadenza del Dpcm di marzo la previsione era di poter tornare, almeno in misure contingentate, ad un’attività sportiva per tutti. Ma la questione è stata smentita dagli esperti, i quali ritengono non esserci ancora i presupposti per una riapertura.

Il parere per una potenziale riapertura data dal Cts sarebbe di attendere che il numero di contagi sia pari a 50 ogni 100.000 abitanti, situazione che prevederebbe quella zona bianca per la quale molte regioni sono ancora lontane.

La proposta che potrebbe portare una semi riapertura sarebbe probabilmente solo quella di ripartire con delle lezioni individuali, ma non vi sono ancora date certe per quando questo potrà accadere.

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