La manovra del Governo Conte di rimborso del 10% delle transazioni con carta potrebbe avere oramai i giorni contati ed essere eliminata.
Il Cashback potrebbe a breve essere eliminato dal budget di Governo del 2022.
La soluzione di rimborso ideata dal Governo Conte infatti era stato già messo in discussione in questi giorni, ma al momento sembrerebbe sia stata presa in considerazione realmente l’intenzione di abbandonare il progetto.
In corso d’opera ci sarebbe la chiusura anticipata del rimboro eliminandolo a partire da dicembre 2021, risparmiando in tal modo i 3 miliardi previsti per il 2022. I rimborsi, guardando al programma originario, sono effettuati su tre semestri: 1° gennaio 2021 – 30 giugno 2021; 1° luglio 2021 – 31 dicembre 2021; 1° gennaio 2022 – 30 giugno 2022.
Cashback, sempre più vicino al taglio dal budget 2022: non sarà più previsto da dicembre
Il progetto Cashback potrebbe dunque definitivamente chiudersi. Il bonus elargito dal Governo Conte potrebbe infatti dover essere cancellato per l’arrivo degli aiuti del Recovery plan.
Il Governo Draghi infatti certamente avrà altre priorità molto più importanti rispetto a questa soluzione, dato che altri potrebbero essere i meccanismi sui quali il nuovo governo vorrà puntare.
Il Parlamento è dunque pronto molto presto a scegliere la strategia da adottare e Draghi ha affidato la direzione del lavoro al Ministro dell’Economia Daniele Franco, che dovrà prendere in mano le redini.
Il Piano nazionale riguarda in particolare due punti nella presentazione del Next Generation Eu: per prima cosa bisognerà individuare gli obiettivi strategici, e poi cancellare tutti quei micropiani non indispensabili al momento all’economia del paese, tra i quali il cashback.
Eppure oggi era anche intervenuta la vice ministra dell’Economia e della Finanza Laura Castelli sulla questione della possibile abolizione del Cashback:
“Nessuno parla di farlo saltare. Le risorse che questa misura impegna sono molte, io penso che ci si debba sempre evolvere su questa scia. Credo che una maggioranza così ampia ci permetterà di fare un ragionamento che non sia solo ‘posso usare questi 4 miliardi in modo diverso’, ma anche come procedere verso un processo dal quale non si può tornare indietro, la moneta elettronica”.