Partite Iva, rush finale per il bonus da 2 mila euro: requisiti e scadenze

Il bonus Smart pensato dalla Regione Puglia scade il 12 marzo 2021: oltre alle Partite Iva, interessati anche i co.co.co.

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Tasse (Fonte foto: web)

Il governo Draghi non ha mai strizzato l’occhio alla politica dei bonus, nemmeno quando governo non era. Ecco perché, giunti ormai a un mese di marzo che metterà in archivio il primo mese dell’esecutivo a guida dell’ex governatore della Bce, viene da chiedersi quanti e quali bonus sopravvivranno e quali, invece, subiranno modifiche o addirittura tagli. A farsi le domande più impellenti sono naturalmente i lavoratori, dipendenti e autonomi, i più vessati dalla crisi economica e, certamente, quelli che guardano con maggior apprensione a quelle che saranno le prossime mosse governative.

A tremare, pur con la speranza che il nuovo corso politico semplifichi un po’ le procedure, sono le Partite Iva. Se, infatti, la messa a punto del decreto Sostegni (non più Ristori Quinto) dovrebbe mettere a posto i prossimi mesi in termini di compensazione delle perdite dovute alle chiusure, c’è ancora da capire quali e quanti potranno essere accessibili ai lavoratori autonomi. Ad esempio coloro in regime forfetario.

Tra Ristori e Sostegni non dovrebbe poi cambiare molto. Tuttavia, prima di vedere la bozza definitiva cosa riserverà, qualche anticipazione sulla natura dei provvedimenti contenuti potrebbe far dormire ai lavoratori dei sonni più tranquilli. Anche perché, nel frattempo, trascorrono gli ultimi giorni che consentirebbero ad alcune particolari categorie di beneficiari di usufruire di un bonus da 2000 euro. Uno di quegli incentivi pensati dalle Regioni come misure extra ai Ristori e che, per gli autonomi, rappresentano un buon deterrente alla mancanza di fatturato.

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Partite Iva, rush finale per il bonus da 2 mila euro: le scadenze della Regione Puglia

In Puglia, ad esempio, i professionisti titolari di Partita Iva e contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) possono ancora rientrare fra i beneficiari (non così per gli autonomi che non esercitano attività autonomo-professionali). Il nome della misura è Start, attiva dal 15 luglio scorso e latrice di un bonus da 2 mila euro tondi. A patto che i richiedenti rispondano a determinati requisiti. Innanzitutto l’iscrizione a un albo professionale con relativa cassa previdenziale. Un primo passo necessario.

Inoltre, l’attività deve essere iniziata prima dell’1 febbraio 2020, il domicilio fiscale dovrà essere sul territorio pugliese e non occorrerà possedere la titolarità di trattamento pensionistico né di un contratto di lavoro subordinato. Regole simili anche per i co.co.co. Uniche differenze, l’iscrizione alla gestione separata Inps (non ad altre forme previdenziali) e una collaborazione continuativa ma sempre a partire dall’1 febbraio 2020. La domanda va presentata sul sito www.sistema.puglia.it e occorrerà fare in fretta: la scadenza è il 12 marzo alle 12.

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