Nuova Zelanda, la sentenza storica: assorbenti gratis nelle scuole

Un’iniziativa non di poco conto, quella degli assorbenti gratis in tutte le scuole della Nuova Zelanda, ecco il perché

Jacinda Ardern (Fonte foto: web)

Dal prossimo giugno, in tutte le scuole della Nuova Zelanda, saranno offerti assorbenti ed altri prodotti gratis, alle alunne. L’obiettivo che si profissa il governo neozelandese è quello di combattere la “povertà mestruale”. A dare la notizia è la BBC, secondo cui il governo ha posto l’attenzione sull’assenza a scuola delle alunne, nei periodi di mestruazione. Infatti, sono tante che non possono permettersi gli assorbenti e quindi, non hanno altre soluzioni.

Nello specifico, parliamo di 1 alunna su 12, che si vede costretta a saltare le lezioni nei momenti delicati. La quarantenne premier del Paese, Jacinda Ardern, ha dichiarato: “I giovani non dovrebbero rinunciare all’istruzione a causa di qualcosa che è parte della vita di metà della popolazione”, andando a risolvere con una mossa che costerà al governo, 18 milioni di dollari da oggi al 2024.

Leggi anche>>> Christine Lagarde boccia la cancellazione del debito: “Inconcepibile”

Leggi anche>>> Novità in arrivo dalla Riforma: se passa, ecco chi paga meno Irpef

Assorbenti gratis: la Nuova Zelanda non è il primo Paese a promuoverli

La Nuova Zelanda è stata preceduta di poco, da un’altra nazione. Come sempre, a promuovere iniziative futuristiche e lungimiranti, non è l’Italia. A promuovere per primi gli assorbenti ed altri prodotti per il ciclo, in maniera gratuita, è stata la Scozia. Quello britannico, è stato il primo Paese in assoluto a mettere in atto quest’iniziativa, approvandola, con voto unanime nel novembre del 2020.

La proposta di Legge, fu lanciata dalla parlamentare Monica Lennon, per combattere, con slogan simile a quello già sentito, il period poverty. Fu calcolato all’epoca, che le donne possono spendere fino ad 8 sterline al mese per prodotti per il ciclo ed assorbenti, e quindi chi ha un basso reddito, non può permettersi tali spese.

L’iniziativa ha anche come obiettivo quello di cancellare la disapprovazione delle mestruazioni. Secondo un sondaggio fatto sulle giovani donne scozzesi infatti, comprare prodotti per il ciclo imbarazza il 71% delle ragazze tra i 14 e i 21 anni e la metà di loro ha saltato scuola per motivi legati alle mestruazioni.

Impostazioni privacy