La febbre del Cashback: a giugno vincono i più pazienti

Una progressione di transazioni degne di una corsa all’oro: il Cashback per il maxi-rimborso di 1.500 euro inizia a essere una gara senza esclusioni di colpi.

Cashback rimborso

Centomila vincitori e una competizione senza esclusione di colpi, come nelle miglia a cavallo della Corsa alla terra in Oklahoma. Con la differenza che nella prateria del 1899 in ballo c’era il futuro di tanti coloni. Nel rush della gara al Cashback, invece, un rimborso da 1.500 euro che, pur se un buon incentivo, sarà decisamente più limitato nel tempo di un pezzo di buona terra. Tuttavia, più come in una partita di poker che in una corsa su carri e animali da sella, a essere premiati saranno i più pazienti. E chi adotterà la strategia migliore.

Dare di sprone serve a poco. Considerando quanto il super-rimborso faccia gola, quando si arriverà il traguardo potrebbero essere state necessarie addirittura 500 transazioni valide per rientrare fra i centomila eletti. Il trend parla chiaro: il numero dei pagamenti elettronici continua a crescere e prosegue per strategie. C’è, ad esempio, chi sceglie la strada delle transazioni minime (non ortodossa ma nemmeno irregolare, visto che sfrutta un buco normativo).

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La febbre del Cashback: verso le transazioni record

Mediamente, si tratta di un calcolo abbastanza semplice: basta controllare il numero delle transazioni effettuate dall’ultimo in classifica dei 100 mila. Dopodiché, con una divisione per i giorni trascorsi a partire dall’1 gennaio (ossia quando è iniziata la corsa), si otterrà la progressione. Il trend, a oggi, parla di una media di circa 2 transazioni al giorno. E, soprattutto, è un’avanzata che continua a crescere di settimana in settimana. Il che significa che, alla fine della giostra, toccherà aver effettuato un numero record di transazioni per rientrare fra i vincitori.

Uno scenario che, a quanto pare, sarebbe stato favorito proprio dalla schiera dei cosiddetti “furbetti del Cashback”, ovvero coloro che attraverso una serie di piccolissime transazioni (ad esempio rifornimenti di pochi centesimi dal benzinaio) riescono ad accumulare in poco tempo un numero considerevole di operazioni. Un sistema finito sotto la lente del Fisco ma, per ora, la teoria è che non ci sia stata una vera e propria irregolarità, quanto piuttosto una furbata sulla base di una norma non completamente chiara. A conferma di quanto sopra.

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