Pensioni, quota 41 a rischio? Ecco cosa potrebbe accadere con il Governo Draghi

Mario Draghi ha accettato l’incarico di formare il nuovo governo e adesso sono in molti a chiedersi quale sarà la linea adottata dall’esecutivo in merito ad un tema particolarmente delicato come quello delle pensioni.

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Mario Draghi (Fonte foto: web)

Andare in pensione è senz’ombra di dubbio un traguardo molto importante. Non è un caso, quindi, che siano davvero in tanti a non vedere l’ora di maturare i requisiti necessari per poter finalmente lasciare il posto del lavoro e vivere una vita più tranquilla, senza dover fare i conti con i vari impegni da esso derivanti. Allo stesso tempo bisogna fare i conti con le richieste del Governo e le varie misure pensionistiche messe a disposizione. Quest’ultime, infatti, presentano vincoli e paletti che risultano molto spesso difficili da soddisfare.

Proprio in questo contesto si annoverano quota 100 e quota 41, il cui destino sembra ancora incerto. In seguito alla decisione di Mario Draghi di accettare l’incarico di formare il nuovo governo, infatti, sono in tanti a chiedersi se queste misure verranno confermate, oppure no. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo quali potrebbero essere i possibili scenari.

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Governo Draghi, pensione quota 41: un futuro da riscrivere

Draghi ha presentato la lista dei suoi ministri e adesso si resta in attesa di scoprire quale sarà l’impatto del nuovo governo sulla vita di tutti noi. In particolare sono in molti a chiedersi quale sarà il futuro del nostro sistema pensionistico, con l’esecutivo che potrebbe decidere di non rinnovare quota 100. Viste queste premesse, quindi, ci si chiede se anche quota 41 dovrà fare i conti o meno con lo stesso destino.

Ebbene, stando alle prime ipotesi sulla questione, sembra che quota 41 dovrebbe continuare a rimanere nel sistema previdenziale. Si tende, invece, ad escludere la possibilità che la pensione anticipata per i lavoratori precoci venga garantita a tutti senza vincoli e paletti come ipotizzato. Un futuro, quindi, tutto da riscrivere, con il governo Draghi che cercherà quasi sicuramente di trovare una misura che non vada a penalizzare ulteriormente i lavoratori, già alle prese con le varie difficoltà conseguenti l’impatto negativo del covid sul mondo del lavoro.

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