Caminetto o stufa accesa, multa fino a 5.000 euro: ecco dove

Accendere un caminetto o una stufa potrebbe in alcune regioni italiane, costare una bella multa: ecco in quali

Caminetto o stufa accesa, multa fino a 5.000 euro: ecco dove
Caminetto acceso (Fonte foto: web)

Una normativà sulla qualità dell’aria ha cambiato le vite degli abitanti, di diverse regioni del Nord Italia. Accendere camini e stufe all’interno della propria abitazione, può costare ad un cittadino, fino a 5.000 euro di multa.

Parliamo di regioni in cui è fatto divieto di utilizzo di generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle. E vale per camini, stufe, termostufe e stufe ad accumulo alimentare a biomassa legnosa. Ecco in che modo provvede ogni Regione.

Questo è tutto quanto vietato dalla Lombardia che multa i propri cittadini, in caso di inadempienza:

  • Installare generatori di calore alimentati da biomassa legnosa (stufe e camini) con emissioni superiori a consentite ed è obbligatorio che i generatori di calore abbiano almeno almeno 4 stelle;
  • Utilizzare generatori di calore domestici con 0 o 1 o 2 stelle;
  • Per le stufe a pellet di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW, è obbligatorio utilizzare pellet di qualità che sia certificato conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2 da parte di un Organismo di certificazione accreditato (da provare mediante la conservazione della documentazione da parte dell’utilizzatore).

I controlli, sono effettuati autonomamente dalle Province e la multa per chi non si dovesse adeguare alle indicazioni va dai 500 ai 5.000 euro.

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Caminetto o stufa: le multe regionali

Abbiamo poi il Veneto, dove vigono:

  • Il divieto di installare generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle e di continuare ad usare generatori di classe inferiore alle 2 stelle;
  • Il divieto di installare generatori inferiore a 4 stelle e di continuare ad utilizzare generatori di classe inferiore alle 3 stelle.

Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, si vieta: “l’utilizzo di caminetti, stufe a legna o pellet per il riscaldamento domestico di classe 1 e 2 stelle negli immobili civili in cui è presente un sistema alternativo di riscaldamento domestico che si trovino in tutto il territorio regionale sotto i 300 metri di altitudine (sono quindi esclusi i Comuni montani, specificati dalla LR 2/2004 “Legge per la montagna”) e nei Comuni oggetto di infrazione per la qualità dell’aria”.

Infine, divieti anche per il Piemonte, dove ci sono tre filoni da conoscere bene, per non incappare in multe sostanziose. Nella Regione, è vietato:

  • dal 1° ottobre 2018 installare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa, con una potenza nominale inferiore a 35 kW e classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “3 stelle”;
  • dal 1° ottobre 2019 installare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa aventi una potenza nominale inferiore a 35 kW e classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “4 stelle”;
  •  ancora dal 1° ottobre 2019 nei comuni appartenenti alle zone “Agglomerato di Torino”, “Pianura” e “Collina” utilizzare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con potenza nominale inferiore a 35 kW e classe di prestazione emissiva inferiore a “3 stelle”.
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