Conto corrente in rosso: quando “sconfinare” ha un costo, le nuove regole e i rischi

Il conto corrente in rosso ha un costo che varia a seconda dell’istituto di credito. Ma come si può evitare questo “sconfinamento”?

conto corrente in rosso

Nelle condizioni contrattuali di un conto corrente sono indicate, anche, le spese a cui il correntista va incontro in caso di sconfinamento.

Andare in rosso, non solo comporta una serie di costi per il correntista ma anche una serie di rischi come quello di cadere, in primo luogo, in morosità e, poi, nell’insolvenza.

Questo avviene, quando il conto corrente è già in rosso e la banca storna addebiti periodici come la rata del mutuo o di un finanziamento o prestito finalizzato, in corso di pagamento, con un piano di ammortamento.

Un modo per evitare questi rischi è quello di limitare gli addebiti diretti sul conto corrente come ad esempio, pagare le bollette di luce e gas, se non si verte in una situazione economica stabile.

Un modo di evitare che il conto corrente vada in rosso, è limitare l’uso della carta di credito. Questo strumento consente infatti di spendere nel brevissimo termine dei soldi la cui liquidità effettiva non c’è. Se queste spese non possono essere coperte nel mese successivo il conto andrà in rosso con tutte le conseguenze sopra elencante.

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Conto corrente in rosso: le nuove regole

Con le nuove disposizioni del Regolamento europeo sui requisiti di capitale delle banche, entrato in vigore a gennaio 2014 e in applicazione negli Stati membri dal 1° gennaio 2021 cambia il concetto di default.

Il nuovo Regolamento stabilisce che lo sconfinamento non deve superare la “soglia di rilevanza”, ovvero non deve superare sia una soglia assoluta, 100 euro per i privati e 500 euro per le imprese, gli artigiani e i professionisti, sia una relativa ovvero l’1% dell’esposizione totale.

Detto sconfinamento non è automatico ma deve protrarsi per oltre 90 giorni consecutivi, mentre per le amministrazioni pubbliche i giorni salgono a 180 giorni.

La differenza sostanziale è che con questo regolamento cambia il concetto di sconfinamento, nel senso che prima sconfinare era un diritto del cliente ora è una facoltà concessa dalla banca.

In caso di sconfinamento la banca applicare commissioni, la cosiddetta Civ, commissione di istruttoria veloce.

Sarà una decisione della banca decidere se continuare ad accettare sconfinamenti o meno, anche nel caso in cui il pagamento delle utenze o degli stipendi comporti un default.

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