Il rebus della pensione anticipata, tutti i dubbi su Quota 41

Non solo Quota 100. Il rinnovamento del sistema pensionistico riguarda una vasta platea di lavoratori che, nel 2021, potranno anche accedere all’uscita anticipata.

Pensioni: dichiarazione dei redditi da rifare, ecco perché
Dichiarazione dei redditi (Fonte foto: web)

Nelle ultime settimane il mantra è stato il superamento di Quota 100. Ovvero, adeguare la riforma del sistema pensionistico, la cui prima tranche è attesa già nel mese di giugno, portando qualche novità in fatto di pensionamento rispetto a quanto disposto dalla riforma fortemente voluta dal governo gialloblu. Ora, il dubbio principale riguarda non tanto la nuova disposizione sull’età pensionistica ordinaria (si parla di soluzioni come Quota 102) quanto il pensionamento anticipato, la cosiddetta Quota 41.

In sostanza, assieme alla prorogazione dell’Ape Sociale e dell’Opzione Donna, il dubbio riguarda le misure che consentono la cessazione anticipata dell’attività lavorativa senza il raggiungimento di una determinata età pensionabile. Un tema che si presenta come estremamente impellente con l’ingresso del 2021.

LEGGI ANCHE >>> Buona notizia per tutti i contratti a termine

LEGGI ANCHE >>> Lo smartworking viene prorogato: ecco le nuove regole

Il rebus della pensione anticipata, tutti i dubbi su Quota 41: chi può accedere

Innanzitutto, va ricordato che il pensionamento anticipato riguarda una vasta platea di potenziali utenti, dai lavoratori dipendenti agli autonomi titolari di Partita Iva, finanche agli impiegati del settore privato. Sia per i lavoratori che per le lavoratrici, l’uscita anticipata dal mercato del lavoro arriverebbe al compimento dei 42 anni e versamento di 10 mesi di contribuzione. Va anche detto, però, che nell’ordinamento italiano manca un limite d’età.

Ora, con l’anno nuovo resteranno validi i requisiti richiesti fino al 31 dicembre del 2020. E fino al 2026 non subirà variazioni nemmeno il campo delle prerogative per le aspettative di vita. Per quanto riguarda Quota 41, quindi il pensionamento senza limita anagrafici ma con 41 anni di versamenti alle spalle, restano gli aspetti complicati. La misura, infatti, non riguarda tutti i lavoratori ma solo alcune specifiche categorie.

Chi accede? Chi svolge lavori considerati usuranti o gravosi (fra questi rientrano gli infermieri, addetti alle pulizie e conducenti di mezzi pesanti). I versamenti effettivi dovranno riguardare almeno 35 dei 41 anni di contributi, uno dei quali prima dei 19 anni. Poi vigerà la regola della discontinuità, ma le limitazioni restano.

Impostazioni privacy