Scuola, cosa sono i “Ristori formativi?” Ce lo spiega la ministra Azzolina

Novità su novità per quanto riguarda la scuola, la ministra Lucia Azzolina spiega cosa sono i ristori formativi

Scuola, cosa sono i "Ristori formativi?" Ce lo spiega la ministra Azzolina
Lucia Azzolina (Fonte foto: web)

Genitori e studenti si interessano di cosa accade giorno per giorno con queste benedette scuole. Aprono o meno? Continuerà la didattica a distanza o no? Il Governo decide, poi si tira indietro, insomma non è mai chiaro.

La novità ha un nome: “ristori formativi”, cosa sono? Ad Unomattina, su Rai1, lo ha spiegato la ministra all’Istruzione, Lucia Azzolina.

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In cosa consistono i ristori formativi e chi interessano

La parola “ristori” innanzitutto fa pensare a ricompense economiche, ma stavolta non è proprio così. Parliamo anzi di corsi di recupero, in aiuto agli studenti che hanno avuto maggiori difficoltà con la DaD. Proprio a proposito della didattica a distanza, la Azzolina ci tiene a far sapere che secondo lei questo metodo non può ancora funzionare e fa pressione sulle Regioni. L’istruzione, non può essere sempre accantonata a dispetto di altre problematiche, perché, e non c’è bisogno che lo dica il ministro per capirlo, costituisce il futuro del nostro Paese.

E nemmeno è pensabile che tutto venga recuperato in estate, come spiega proprio la ministra: Io non penso che si possa dire di recuperare d’estate, che cosa intendo dire: bisogna recuperare oggi. Uno degli errori più grandi che si fa è dire è più facile chiudere la scuola perché la scuola non ha bisogno di ristori. Se io chiudo un negozio, un negozio a fine serata sa bene cosa ha perso e questo è valutabile immediatamente. Con le scuole no”.

Il discorso continua: Allora sarò io adesso a chiedere i ristori, i ristori formativi perché ho bisogno di fare immediatamente dei corsi di recupero per gli studenti che sono rimasti più indietro e che non sono solo gli studenti della scuola superiore. I bambini della scuola primaria sono sì a scuola, ma ci sono territori in cui sono andati un po’ meno“.

Per quanto riguarda proprio i rientri a gennaio, la ministra dice la sua sulle decisioni regionali: Decideranno le Regioni quando riaprire: io come governo ho messo in essere tutto quello che era necessario per far ripartire la scuola, abbiamo lavorato su mezzi pubblici, igienizzanti, mascherine. Sono state fatte azioni concrete e reali; quando i governatori decideranno che i ragazzi possono tornare a scuola potranno farlo, è tutto pronto”.

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