Assunzioni forze dell’ordine: più di 3.000 posti a disposizione

Novità per chi cerca lavoro: più di tremila assunzioni nei diversi campi delle forze dell’ordine, vediamo come sono suddivisi

Assunzioni forze dell'ordine: più di 3.000 posti a disposizione
Fonte foto: (Pixabay)

Un Dpcm dello scorso 28 dicembre autorizza l’assunzione straordinaria di 3.432 unità all’interno dei corpi delle forze dell’ordine. La suddivisione, verrà fatta tra Carabinieri, Polizia, Polizia penitenziaria, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza.

Per i fondi, si attingerà ai risparmi dovuti all’uscita di personale del 2019. I corpi, assumeranno grazie ai nuovi concorsi del 2021 con date da definire.

Leggi anche>>> Cassa integrazione Covid-19: ecco la novità per le aziende

Leggi anche>>> Esiste un sindacato per i lavoratori di Google? Voce agli impiegati

Assunzioni nelle forze dell’ordine, come si suddividono i posti

Il Dpcm è stato approvato dal Dipartimento della Funzione Pubblica in concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze. Al momento, il Dpcm è in corso di registrazione presso la Corte dei Conti e potrà entrare in vigore con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sempre da tener d’occhio.

Prima di sapere come i corpi si suddivideranno le nuove assunzioni, vediamo i due blocchi consentiti dal Decreto Rilancio, che consentiranno i nuovi ingressi, ricordiamo, più di 3.000 totali:

  • 2.112 sono quelle autorizzate dalla Legge di bilancio 2018 con un onere pari a 9,23 milioni di euro per il 2020 che poi cresce fino a 93,4 milioni a regime;
  • altre 1320 autorizzate dalla manovra del 2019 con un onere di 6 milioni per quest’anno che arriva progressivamente fino a 58,3 milioni di euro a regime.

Invece, parlando ancora di numeri, ecco i corpi che assumeranno nel 2021:

  • 1.045 unità ai Carabinieri;
  • 939 alla Polizia;
  • 552 alla Guardia di finanza;
  • 513 alla Polizia penitenziaria;
  • 383 ai Vigili del fuoco.

Davvero poco quindi, in ausilio alla penitenziaria e ai Vigili del fuoco, rispetto ad altri corpi. Questo è dovuto non solo alla poca necessità di ricambio al momento, ma proprio dal numero minore di unità che operano sul territorio nazionale.

Impostazioni privacy