Contenzioso bancario, far valere i propri diritti è sempre più difficile

Il rapporto tra correntisti e istituti di credito non sempre risulta essere idilliaco. Se tutto questo non bastasse, le nuove regole sembrano rendere sempre più difficile la possibilità di far valere i propri diritti.

contenzioso bancario
Fonte: Pixabay

Il rapporto tra correntisti e mondo delle banche è sempre stato alquanto controverso. Gli istituti di credito, del resto, partano da una posizione di vantaggio, sia per quanto concerne le competenze che le capacità di difesa. Le banche, infatti, presentano personale esperto nei vari ambiti, con gli uffici legali che nella maggior parte dei casi riescono a gestire le vertenze a proprio vantaggio, senza particolari difficoltà.

Già partendo da questo presupposto, quindi, è facile intuire come per i clienti risulti più difficile riuscire a far valere i propri diritti. Le nuove regole, inoltre, sembrano contribuire ad aumentare ulteriormente tale asimmetria. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa prevede la nuova normativa e i motivi per cui per la clientela risulti spesso difficile riuscire a difendersi.

LEGGI ANCHE >>> Truffe ai bancomat: le banche potrebbero non rimborsarci, come agire

LEGGI ANCHE >>> Quanto ci costa davvero fare i pagamenti sotto i 5 euro con il bancomat?

Contenzioso bancario e il rapporto con i clienti: nuove norme in materia

soldi banca
adobe

Con il termine contenzioso bancario, ricordiamo, si fa riferimento a tutte quelle procedure stragiudiziali e giudiziali che si instaurano al fine di risolvere problematiche di natura bancaria e finanziaria che possono crearsi nel rapporto tra la banca e un cliente. A tal proposito bisogna sapere che nel 2021 è entrata in vigore una nuova normativa che aumenta ulteriormente gli impatti delle scelte delle banche sulla clientela.

Il Regolamento UE/2018/171, infatti, consente agli Istituti di chiedere il fallimento di una controparte per condizioni sia oggettive che soggettive. Un’impresa, pertanto, rischia di dover portare i libri in tribunale nel caso in cui una banca creditrice ne valuti negativamente la capacità di rimborso. A fronte di un’accresciuta discrezionalità del mondo finanziario, inoltre, sembra che la clientela presenti una sempre maggior difficoltà a far valere i propri diritti.

Se tutto questo non bastasse lo stesso Arbitro Bancario e Finanziario ha lamentato una scarsa attenzione alle proprie decisioni da parte delle banche. Spesso, infatti, anche quando l’arbitrato dà ragione ai clienti, le banche decidono di proseguire per la propria strada. La clientela, quindi, si ritrova spesso a dover rinunciare a far valere i propri diritti al fine di evitare i tempi e i costi della Giustizia.

Impostazioni privacy