Cambiamento epocale per l’inno dell’Australia, una sola parola, ma…

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By Aurora S

Attualità

Solo una parola, eppure di questo cambiamento si discuteva da tempo, una modifica che renderà più inclusivo l’inno australiano.

In Australia l’inno nazionale fa notizia e, dopo numerose discussioni a riguardo, Scott Morrison, il primo ministro ha annunciato che ci sarà una modifica nel testo di “Advance Australia Fair”, per rendere l’inno maggiormente inclusivo.

La modifica nel dettaglio riguarda un verso dell’inno che inizialmente recitava “Australians alla let us rejoice, for we are young and free” (gioiamo tutti australiani, poiché siamo giovani e liberi). Ed è proprio la parola “young”, ovvero giovani, che verrà modificata con “one”, ovvero uniti. La frase era discussa perché definendo giovani gli australiani sembrava negasse la storia degli aborigeni. Negava quindi la storia precoloniale del paese.

Advance Australia Fair è diventato inno nazione solo nel 1984. Prima infatti l’inno era God Save the Queen come in tutti i paesi del Commonwealth.

L’autore dell’inno attuale è Peter Dodds McCormick e ha scritto “Advance Australia Fair” nel 1878 quando l’Australia era ancora una colonia del Regno Unito. Era quindi già conosciuta prima che diventasse l’inno ufficiale come una canzone patriottica.

Ultimamente però l’inno aveva ricevuto diverse critiche poiché non riconosce i popoli indigeni dell’Australia, celebrando invece le gesta dei coloni.

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L’inno dell’Australia cambia una parola e diventa più inclusivo con gli aborigeni

In realtà il verso che definiva gli australiani giovani e che ora è stato modificato, non era l’unico passaggio che aveva subito critiche.

Nel paese si verificano ancora frequenti episodi di razzismo e discriminazione contro gli aborigeni. In Australia, infatti, ci sono circa 700mila aborigeni e la maggior parte di questi vive in povertà, a dispetto dei versi dell’inno che alludono alle ricchezze del paese.

Alcuni giocatori di origine aborigena, star del campionato di rugby si erano rifiutati di cantare l’inno com’è consuetudine fare prima delle partite.

La sostituzione della parola “young” con la parola “one” era stata proposta dalla premier dello stato australiano del Nuovo Galles del Sud, Gladys Berejiklian, rappresentante del Partito Liberale di orientamento conservatore del paese.

Chiaramente si tratta di un gesto simbolico, accolto positivamente anche da Ken Wyatt, ministro per gli Affari Indigeni, ma ancora molto c’è da fare per eliminare discriminazione e razzismo.

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