Coldiretti annuncia che il vino italiano è stato salvato dai dazi americani. Cosa significa?

Coldiretti ha annunciato, con riferimento all’imposizione delle nuove tariffe sull’export annunciata dagli USA, che: “Il vino italiano è stato salvato ancora una volta dai dazi americani che invece si sono accaniti di nuovo nei confronti della Francia che è il principale concorrente del Made in Italy su quel mercato”.
L’associazione spiega che questo è un ottimo traguardo poiché: “Gli Stati Uniti sono il principale consumatore mondiale di vino. L’ Italia è il loro primo fornitore, gli americani apprezzano tra l’altro il Prosecco, il Pinot grigio, il Lambrusco e il Chianti. Questi prodotti, a differenza dei vini francesi, erano scampati anche alla prima black list scattata ad ottobre 2019”.
Ha spiegato, Coldiretti, che la disputa è nata a causa delle tariffe aggiuntive europee entrate in vigore il 10 novembre scorso.
Infatti, sui prodotti USA del 15% salgono al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate americane insieme a trattori, consolle e video giochi.
Una misura autorizzata dal Wto dopo sebbene gli USA avessero deciso dal 18 ottobre 2019 una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea, per iniziativa di Donald Trump.
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Coldiretti: ecco perchè non ci sono dazi sul vino
I dazi aggiuntivi USA colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro.
In particolare, i prodotti su cui è applicato il dazio sono prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone. Non mancano però salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello.
Il Presidente della Coldiretti, Ettore Pradini ha affermato che: “Con l’elezione del nuovo presidente Usa Biden occorre ora avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti. Lo scontro rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia”.
Ed ha inoltre sottolineato che “gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori per un valore che nel 2019 risultava pari a 4,7 miliardi, con un ulteriore aumento del 2,8% nei primi nove mesi del 2020″.