Decreto Crescita, sospesi i bonus-top player: ora la Serie A trema

La mancanza di un decreto attuativo frena le agevolazioni fiscali. I contratti per i campioni della Serie A traballano. E il mercato preoccupa.

Serie A stipendi
Foto di Ann da Pixabay

Stop agli effetti del Decreto Crescita. E, a questo punto, a tremare è l’intera Serie A. La tematica degli stipendi dei calciatori è sempre stata, specie al giro di boa del Terzo Millennio, uno degli argomenti cardine nel dibattito dell’opinione pubblica. Anche perché il “quanto” è sempre uno di quegli aspetti che più incuriosiscono, specie se declinati in termini di milioni di euro. Ora, però, quei contratti dorati potrebbero incontrare un’imprevista battuta d’arresto.

Un tweet del giornalista Marco Bellinazzo, firma de Il Sole 24 Ore, ha reso infatti noto che, mancando da oltre un anno un decreto attuativo ad hoc, l’Agenzia delle Entrate ha emesso una circolare che blocca gli effetti del decreto, ossia l’applicazione dello sconto fiscale del 50% per i calciatori.

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Decreto Crescita, sospesi i bonus: ora la Serie A trema, a rischio gli stipendi dei top player

Una questione che interessa anche il calcio, poiché il Decreto (uno degli ultimi emessi dal governo gialloblu) prevede degli sconti fiscali affinché si attiri “capitale umano” nel nostro Paese. E, peraltro, il Crescita era esteso non solo ai calciatori ma anche agli allenatori e ai membri degli staff.

Nemmeno tanti i requisiti per accedere agli sgravi: essere stati residenti all’estero nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento in Italia. Quindi l’obbligo di permanenza in Italia per due anni a seguito del trasferimento di residenza e, infine, lo svolgimento dell’attività lavorativa sul territorio nazionale. Un beneficio che, qualora il decreto attuativo continuasse a mancare, potrebbe finire per evaporare, mettendo nei guai tutte quelle società che hanno stipulato contratti con calciatori esteri sulla base proprio di quanto previsto dal Decreto Crescita.

In pratica, o la cosa si risolve in fretta o a gennaio la questione potrebbe diventare scottante. In virtù della crisi innescata dal Covid, pagare gli stipendi senza l’apporto del dl potrebbe risultare problematico per molte società, specie si tratta di top player. Uno scenario che in molti non vogliono nemmeno pensare ma che, di giorno in giorno, diventa sempre più plausibile.

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