Assegni familiari lavoratori autonomi, ne hanno diritto? Ecco le condizioni

I lavoratori autonomi accedono a questa particolare forma di sostegno al reddito? Il dubbio atavico ha delle soluzioni.

Assegni familiari
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Un diritto dei lavoratori ma anche una fonte di dubbio su chi ne ha diritto e chi no. L’Assegno familiare, come sostegno al reddito delle famiglie di chi lavora (dipendenti o pensionati con soglia di reddito inferiore a quella stabilita annualmente dall’Inps), agisce come una sorta di bonus. Per questo per accedervi servono dei requisiti, come per qualsiasi altra forma di supporto al reddito.

Va da sé che, fra gli aventi diritto, rientrano naturalmente coloro che, come lavoratori dipendenti, abbiano in famiglia un disabile o un minore. Più in generale, l’Inps assegna il sostegno attraverso una tabella che suddivide componenti della famiglia e fasce di reddito. Il che chiarisce molto rispetto agli aventi diritto.

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Per accedere a quello che a tutti gli effetti è un bonus, anche se non nella forma di altri pensati (soprattutto recentemente) per sostenere il reddito, sono quindi necessari alcuni requisiti fondamentali. Agli assegni familiari possono avere diritto, oltre ai suddetti lavoratori con minori o disabili in famiglia, anche i parasubordinati iscritti in via esclusiva alla gestione Separata, purché il nucleo familiare rientri nella tabella Anf, ossia quella degli aventi diritto. E ancora, i titolari di pensioni a carico del fondo pensioni ma anche dei fondi speciali e dell’ex Enpals; a chi presta servizi previdenziali. E, infine, anche ai liberi professionisti.

Quest’ultimo capitolo è il più complesso e anche quello che più suscita domande. Sì, esistono particolari casi in cui anche chi non è lavoratore dipendente può accedere al bonus. Anche se, nello specifico, più della metà di chi lo percepisce arriva come lavoratore dipendente. Per le Partite Iva il discorso si apre nel caso in cui si determinino alcune condizioni. Innanzitutto, l’iscrizione alla Gestione separata Inps. Non coloro iscritti a una cassa professionale (a meno che non lo prevede l’ordinamento specifico).

Ma non solo. Agli assegni possono accedere coloro che operano come coltivatori diretti e anche gli iscritti (già pensionati) alle gestioni artigiani e commercianti. Più in generale, per accedere al sostegno nella Gestione separata come parasubordinati o professionisti, la condizione è che il 70% del reddito derivi dall’attività per la quale si è iscritti. Una condizione che non si palesa se il reddito delle famiglie, nell’anno precedente, sia pari allo zero.

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