Parlare di occupazione femminile in questo periodo è difficile ma abbiamo deciso di farlo raccontando la vita lavorativa di 4 donne che si sono rinventate per sopravvivere.
Trovare lavoro durante una pandemia globale è una bella scommessa, non è impossibile ma di certo non facile.
C’è chi attende il “colpo di fortuna” e chi non sa aspettare e decide di rinventarsi. Ciò accade soprattutto nel mondo dell’occupazione femminile: disoccupate, cassintegrate e neet, sono tante coloro che cercano di crearsi da nulla un nuovo impiego.
Sono quattro le storie di donne (ma saranno sicuramente di più) che, durante questo periodo di crisi, si sono rinventate.
Una di queste è Alice Bernacca, di 37 anni, era un’ istruttrice e coordinatrice di una scuola nuoto, ed ora è diventata un’artigiana, specializzata nella creazione e produzione di tende indiane per bambini, a tempo pieno.
La scelta di Alice deriva della sua passione per i lavori manuali e per i nativi america, un binomio che ha portato alla creazione di tende per bambini. Senza alcune aspettativa le ha proposte online ma, contrariamente a quanto si aspettava, gli ordini sono arrivati subito.
Anche Laura D’Andrea, foggiana di 35 anni, ha deciso di cambiare strada. Laura, ormai, ex istruttrice di nuoto, ha deciso di avviare un’attività di sartoria artigianale.
Laura, infatti, confeziona i capi da lei disegnati, con l’aiuto di una sarta, e li spedisce in tutta Italia e anche all’estero.
Sara, trentenne, lavorava nel settore turistico nella Capitale, poi il coronavirus si è abbattuto anche sulla sua vita. E, come le altre ragazze, ha rispolverato una vecchia abilità: quella di produrre palline ornamentali per gli alberi di Natale.
Sara, postando un’immagine delle sue creazioni sui social, ha riscosso subito successo tanto da avere subito 50 ordinazioni.
Cecilia Nocera, 35 anni, mamma a tempo pieno ma da sempre nel mondo della moda. Ha deciso di sfruttare il periodo di pandemia per realizzare il suo sogno: un‘impresa alimentare domestica, con prodotti vegetariani.
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Occupazione femminile: i dati Istat sono sconcertanti
Secondo i dati Istat si stimano 470 mila donne occupate in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: a perdere il lavoro sono state quelle che avevano un contratto a tempo determinato.
Fondamentale è il ruolo dei social durante questo periodo. Si registrano un infinità di di proposte, idee e richieste d’aiuto.
Per le piccole compravendite, spesso, il punto di incontro tra domanda e offerta si trova online. E ora in tante, ‘neo-imprenditrici di se stesse’, guardano con interesse all’e-commerce, uno tra i pochissimi settori cresciuti nell’anno nero del Covid. Al commercio online si affidano produzioni, creazioni e speranze, incrociando le dita per un 2021 migliore.