Io batte Immuni: un cashback vale più della nostra salute

L’app Io, utile per ottenere anche il bonus cashback, ha registrato negli ultimi giorni una forte impennata di download. E la distanza di registrazioni totali tra le due applicazioni si assottiglia sempre di più.

App io e immuni
Fonti: io.italia.it (press kit) e immuni.italia.it (press kit)

Tutte le problematiche ed i dibattiti sulla privacy che hanno accompagnato il rilascio della app Immuni sembrano essere completamente svanite negli ultimi giorni quando si parla di Cashback. Sì perchè, anche a causa dell’avvio del programma governativo per incentivare l’uso dei pagamenti digitali promettendo un ritorno di 150 euro, l’app IO (utilizzata per ottenere anche il bonus vacanze e per dialogare a distanza in generale con la pubblica amministrazione) ha conosciuto una impennata dei download senza precedenti nemmeno rispetto all’inizio della campagna di registrazione di Immuni.

E le distanze circa i download totali tra le due app si sta assottigliando sempre di più.  Ad oggi infatti l’app Io, come si può leggere sul sito ufficiale, è stata scaricata da 8.415.749 italiani avvicinandosi in modo molto consistente al numero attuale di download registrati per la app Immuni, l’applicazione che ci consente un minimo di aiuto nel tracciamento dei contagi da Covid.

Infatti, l’applicazione Immuni partita, è bene ricordarlo, lo scorso 15 giugno ha ottenuto finora 9.989.224 download.

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Privacy, per Immuni pochi download anche se Conte rassicurò tutti

Molti i dubbi sulla privacy alla base forse di questo numero esiguo ma, sempre leggendo sul sito ufficiale dell’applicazione Immuni, si legge che c’è una grande tutela della privacy nello sviluppo dell’applicazione difendendo i dati sensibili degli utenti.

Tra le misure messe in campo dagli sviluppatori di Immuni per tutelare la privacy, infatti, è importante ricordare che l’app non raccoglie dati che permettono di risalire alla propria identità e non richiede né può ottenere il nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o e-mail dei soggetti.

Ed anche lo stesso premier Giuseppe Conte rassicurò a giugno, proprio per rispondere alle accuse circa una scarsa tutela della privacy, sulla tenuta della riservatezza di Immuni:”La potete scaricare con sicurezza, serenità e tranquillità, perché tutela la privacy, ha una disciplina molto rigorosa, non invade gli spazi privati”. I dati, però, al momento non mentono.

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