Test sierologici Covid, kit da rivendere a privati e bar: sequestro da 10.000 euro

Operazione dei Carabinieri dei NAS di Padova sulla regolarità nello svolgimento delle analisi per la ricerca del COVID-19. Sequestrati 350 test destinati alla ricerca sierologica anticorpale, ad uso non autodiagnostico.

Test sierologici Nas
Fonte: Pixabay

Operazione dei Carabinieri dei NAS sulla regolarità nello svolgimento delle analisi per la ricerca del COVID-19. Sottoposte a sequestro amministrativo 350 confezioni di diagnostici.

Continua senza sosta l’attività delle forze dell’ordine per verificare la correttezza delle misure di svolgimenti dei test per l’individuazione dell’infezione da virus Covid.

Operazione di controllo svolte dai Carabinieri dei NAS sulla regolarità nello svolgimento delle analisi per la ricerca del COVID-19. Nei soli ultimi giorni, sono stati ispezionati 285 obiettivi, tra laboratori di analisi, punti prelievo e strutture dove si svolgono attività diagnostica clinica.

Inoltre, gli interventi sono stati indirizzati anche su attività abusive ed esercizi estemporanei, come profumerie ed erboristerie, che detenevano illegalmente per la vendita ai propri consumatori kit per l’analisi sierologica, peraltro destinati solo all’uso professionale.

In questo contesto investigativo, il N.A.S. Carabinieri di Padova ha individuato, mediante accertamenti anche on-line su social networks e siti internet, un canale di distribuzione di dispositivi medici diagnostici in vitro, gestito da un importatore e grossista cinese, residente nell’alto vicentino.

LEGGI ANCHE >>> Laboratori test Covid, dati allarmanti: cosa hanno scoperto i Nas

LEGGI ANCHE >>> Ennesima truffa sul Reddito di cittadinanza: 3 arresti a Milano

Test sierologici Covid, operazione NAS Padova: 10.000 euro di materiale sequestrato

I Nas hanno individuato l’introduzione nel territorio di dispositivi medici, di produzione cinese, destinati alla ricerca sierologica anticorpale del COVID-19, ad uso non autodiagnostico. Questi prodotti sarebbero poi dovuti essere venduti in modo non ufficiale a diversi esercizi commerciali, anche semplici bar, ma anche a privati cittadini.

L’analisi della documentazione dell’importazione ha permesso di accertare la mancata corrispondenza dei requisiti tecnici comunicati dal fabbricante cinese nella banca dati dei dispositivi medici del Ministero della Salute e dell’identificazione dell’organismo notificato di certificazione.

Quindi, sono state sottoposte a sequestro amministrativo 350 confezioni di diagnostici del valore commerciale all’ingrosso di 10.0000 euro.

Impostazioni privacy