Recovery Plan, brutte notizie al Governo: si sgancia anche Renzi

Non solo Mes: prima o poi Renzi, sembrano queste le sue intenzioni, lascerà solo, Conte. Ora anche sul Recovery Plan potrebbe farlo

Recovery Plan, brutte notizie al Governo: si sgancia anche Renzi
Matteo Renzi (Fonte foto: Web)

Su come gestire i 200 e passa miliardi di euro tra prestiti e trasferimenti, a quanto pare il Governo dovrà decidere da solo. Sì, perché gli appoggi mancano da tutti i lati e pare che anche Matteo Renzi, voglia voltare le spalle all’attuale Premier, Giuseppe Conte.

Italia Viva non ha firmato il principio di accordo sul Recovery, ma non è tutto. Renzi potrebbe lasciare Conte da solo già da domani, quando in Parlamento ci sarà il voto sul Mes. A Renzi non piace la struttura che il Governo ha preparato per la gestione dei fondi, con i famosi sei supermanager a capo di tutto.

Il leader di Italia Viva, preferirebbe che nella squadra ci sia anche il monitoraggio di uno dei “suoi”, mettendo dentro la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, e quelli dell’Economia e dello Sviluppo Economico, Gualtieri e Patuanelli.

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Renzi non trova scuse: “Mi sgancio”

“Se pensano che io stia scherzando, mi conoscono poco. Se non cambia, io mi sgancio“. Non lo ha lasciato intendere, Matteo Renzi, che invece lo ha detto a chiare lettere, sottolineando che “il problema non è solo la governance ma tutto il piano”.

Conte a questo punto potrebbe quanto meno ridimensionare le cariche dei supermanager, per non rischiare di non arrivare ad avere l’appoggio di IV, ma non è detto che Renzi non si ripeta presto con atti del genere. Il Premier sa perfettamente a cosa sta andando incontro, oltre ai renziani, al momento manca il totale appoggio del M5S e potrebbe venire a mancare all’ultimo secondo, anche quello di Forza Italia.

Il Recovery Plan, che ad ogni modo pare verrà attuato, comprende ben 56 progetti. Quasi tutti i fondi dei 200 miliardi, andranno in quello chiamato rivoluzione verde e transizione ecologica, con uno sguardo al futuro. Per questo, l’Italia getta un occhio anche a digitalizzazione, cultura, 5G ed innovazione in infrastrutture, ricerca ed istruzione.

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