Il Cenone salta per il Covid ma il conto lo pagano i locali: un crack da mezzo miliardo

L’impossibilità quest’anno, causa Covid, di effettuare il classico Cenone di fine anno fuori di casa coinvolge 6 milioni di italiani con una perdita di circa mezzo miliardo di euro per i locali colpiti dalle restrizioni.

Cenone Coldiretti
Fonte: Pixabay

L’addio al tradizionale cenone di fine anno fuori casa colpisce quasi 6 milioni di italiani con un crack di circa mezzo miliardo per ristoranti, alberghi e agriturismi. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti del Decreto che fissa le regole per le feste di Natale 2020,

Il Dpcm firmato dal premier Conte prevede la chiusura dei locali nei giorni festivi che, sottolinea la Coldiretti, “rappresentano per molte realtà della ristorazione il picco degli incassi durante l’anno, con un spesa media che lo scorso anno ha superato gli 80 euro per persona. A pesare è anche la decisione del coprifuoco di fine anno dalle 22 alle 7 del mattino seguente, che di fatto impedisce ogni forma di socialità a tavola ostacolata peraltro durante tutte le feste dall’obbligo di chiusura alle 18 per tutte le attività di ristorazione, anche nelle regioni gialle”.

La decisione non permettere i passaggi tra i Comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodannomette ko le 24mila strutture agrituristiche nazionali che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi“, denuncia Coldiretti.

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Festività, Coldiretti:”In sofferenza tutta la filiera agroalimentare”

agriturismi Coldiretti
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La situazione di difficoltà si trasferisce a cascata sull’intera filiera agroalimentare, dall’industria all’agricoltura, con un drastico taglio degli acquisti di prodotti alimentari e bevande da portare in tavola:”dalla tenuta del tessuto economico e sociale delle aree interne dipende molto delle possibilità di ripresa del Paese“.

La chiusura dei locali è infatti destinata a provocare un forte ridimensionamentoconclude la Coldiretti – nei consumi di 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumante, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci spariti dalle tavole lo scorso anno solamente nelle feste di fine anno”.

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