Smart working e digital economy: è in atto la quarta rivoluzione industriale?

Che lo smart working, ma in particolare la digital economy, stia rivoluzionando tutto il sistema economico italiano non c’è dubbio. Ma in che modo influisce?

smart working
Photo by Davide Baraldi on Unsplash

L’avvento della digital economy ha portato parecchi economisti a parlare di sconvolgimento degli equilibri economici nazionali ed internazionali. Alcuni di questi, invece, parlano di una vera e propria quarta rivoluzione industriale, che avrà lo stesso impatto che ebbe la nascita dell’industria nel XVIII secolo o dell’introduzione della corrente elettrica.

Ovviamente, un conto è parlare del cambiamento economico di un lavoratore, come per esempio modificando un po’ il suo stile di vita e cambiando semplicemente l’appartamento dove vive ricavandone un vano aggiuntivo da usare come ufficio,  oppure il cambiamento di un’azienda che può spostarsi ed adottare una nuova tecnologia, un conto è parlare del cambiamento economico globale di una nazione.

Ma in che modo lo smart working stravolgerà gli equilibri economici del nostro paese?

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Smart working: la rivoluzione economica in tutte le sue fasi

Smart working e PA
Foto di Karolina Grabowska da Pixabay

La prima fase che si prevede di questa quarta rivoluzione industriale è la crisi della piccola media impresa.

Questo sarà il primo effetto prodotto dallo smart working poiché l’ introduzione della digital economy faranno sviluppare la grande impresa multinazionale e, dall’altro lato, spalancheranno le porte alla micro-impresa a filiera corta che lavora a livello locale.

A livello fiscale potrebbe non cambiare nulla perché invece di produrre la PMI produrranno le grandi imprese e le micro-imprese ma,nella realtà dei fatti, le grandi imprese si sposteranno  dove la manodopera costa meno e dove pagheranno meno tasse.

Le uniche imposte che al più lo Stato riuscirà ad incassare sono quelle come l’IVA che grava sugli acquisti, ma quelli derivanti dalle imposte sui redditi d’impresa o dei redditi dei loro dipendenti svanirà nel nulla.

Questo crollo del gettito fiscale che si verrà a creare non sarà in grado di compensarla nessun tipo di web-tax.

Tutto questo porterà indubbiamente ad un tasso di disoccupazione elevatissimo.

Dopo circa 4 anni dal crollo della PMI si aprirà la seconda: la nascita delle macro imprese.

La grande disoccupazione, il malcontento e la crisi economica porteranno il Governo ad adattore delle soluzioni per risolvere il tutto, quali: la detassazione e la deregolamentazione delle micro-imprese.

Questa mossa farà riassorbire buona parte della disoccupazione e porterà un iniziale beneficio in termini di gettito fiscale grazie al PIL che inizierà a galoppare.

Le micro imprese inizieranno a lavorare per un mercato locale e si serviranno, a loro volta, da fornitori che lavoreranno per il mercato locale interconnettendosi a vicenda. Si verranno, quindi, a creare dei veri e propri distretti su base territoriale.

Questo, però, avvierà una frammentazione economica dell’economia che piano piano sfocerà in differenti esigenze a cui teoricamente si dovrà far fronte con politiche economiche differenti, che porterà gli enti sovranazionali a spingere verso le monete digitali ma centralizzate, come l’euro digitale.

Con l’introduzione di monete digitali porterà ad una terza fase: la crisi monetaria che innescherà altri nuovi scenari tra cui la migrazione dei giovani, che dai territori depressi cercheranno fortuna in quelli in cui vi è abbondanza di liquidità e quindi maggiori possibilità lavorative.

Per uscire dalla crisi monetaria occorrerà emettere una moneta locale in aggiunta a quella che ha valore legale al fine di appianare le crisi di liquidità. T

uttavia, per i motivi visti prima, la gente cercherà di liberarsi velocemente della moneta parallela e cercherebbe immediatamente di convertirla in quella che reputano più pregiata.

Ma quando si raggiungerà un equilibrio?

Con la quarta fase, ovvero quando ogni ente territoriale potrà decidere quanta nuova moneta immettere in circolazione ben sapendo che questo comporterà la variazione del cambio della propria moneta rispetto a quella di riferimento.
Tuttavia, l’emissione di nuova moneta risolverà le crisi di liquidità locali e al contempo renderà più competitive le produzioni permettendo di dare slancio alle varie micro-imprese.

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