Il 9 dicembre sciopereranno i dipendenti pubblici e la decisione scatena polemiche e parolo grosse a Dritto e Rovescio.
Magari i lavoratori potessero scioperare, visto che è un diritto: vorrebe dire che stanno lavorando e dunque sereni di potere portare a casa uno stipendio in famiglia. Ma quando si parla di emergenza Covid e il dramma che stanno vivendo migliaia di italiani, primi fra tutti le partite Iva, parlare di sciopero è per lo meno fuori luogo. E così nella puntata del 26 novembre di Dritto e Rovescio si è scatenato il putiferio.
Da una parte, in collegamento esterno, una rappresentanza di ambulanti autonomi che grida la sua rabbia e la sua disperazione perché è da marzo che moltissimi ambulanti non lavorano, dall’altra il difensore dei dipendenti pubblici che parla di favolette inventate e di smart working. Al centro della diatriba, oltre al conduttore Del Debbio, c’è l’impenditore Brambilla.
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Dritto e Rovescio, sciopero statali: rissa tra l’imprenditore e l’avvocato degli statali
Il collegamento con gli ambulanti viene interrotto poi dal conduttore Del Debbio che si sofferma sulla scelta dei dipendenti pubblici di scioperare il 9 dicembre. “E’ un atto di sciaccallaggio sociale” dice l’imprenditore Michele Brambilla. Del Debbio chiede di ripetere: “da una parte c’è chi non ha nulla e dall’altra che sono iper garantiti e pieni di bonus, è vergognoso, anzi avrebbero dovuto diminuire i loro stipendi per rispetto di chi non ha nulla”
Ma l’avvocato degli statali, Giuseppe Pio Torcicollo, urla il diritto di scioperare. Brambilla alza il dito minaccioso ed esclama: Il tuo diritto sai dove lo puoi mettere? E l’avvocato gli da dell’ignorante. Del Debbio è incredulo, sta perdendo il controllo della situazione e allora decide di passare oltre.