La Svezia, per chi non lo sapesse, è un po’ come se fosse l’America europea. O almeno per quanto riguarda la questione contante vs carte di credito, perché nel paese scandinavo il denaro contante è quasi inesistente: allo stato attuale solo 2 acquisti su 100 vengono saldati con pagamento cash, mentre i rimanenti 98 vengono pagati per l’appunto tramite uno strumento elettronico.
La banca centrale svedese punta quindi ad eliminare completamente la cartamoneta entro il 2025. Si tratta di un’operazione che, per quanto facilitata dal contesto culturale in cui opera, rimane comunque ambiziosa e complessa, soprattutto se si considerano le difficoltà dei pensionati nel gestire i pagamenti elettronici (non a caso la stragrande maggioranza dei pagamenti cash che si verificano nel paese sono effettuati da pensionati).
Ma nonostante tutto ciò, la banca svedese conserva un atteggiamento ottimista, anche perché, fa notare, “in cinque anni gli svedesi hanno dimezzato gli acquisti con contante”.
Il motivo per cui la Svezia ha ripiegato sui metodi elettronici è sicuramente incentivato dall’alto livello tecnologico del Paese, ed è anche avvalorato dalla fiducia che i consumatori ripongono nei confronti di bancomat e carte di credito (cosa che non accade in molti altri Paesi europei). Di conseguenza l’abolizione del contante non è neanche più di tanto legata alla lotta all’evasione fiscale, che tra l’altro è anche piuttosto contenuta (se non rasente lo zero).
L’Italia, seppur con enormi difficoltà e ostacoli culturali, potrebbe presto muoversi in questa direzione. Del resto guarda a questo obiettivo la recente proposta, approvata dalla Camera e ora al vaglio del Senato, che mira ad introdurre l’obbligo di pagare le retribuzioni solo ed esclusivamente a mezzo banca.
In tal caso ci sarebbero regole precise da rispettare e i datori di lavoro che non non rispetteranno questo obbligo, per ora solo su carta, andranno incontro a sanzioni da 5 fino a 50mila euro.