Condominio, cosa accade all’amministratore se ne va

L’amministratore di condominio ricopre un ruolo importante. Prima di andarsene, è tenuto a fare determinate cose: scopriamole.

L’amministratore di condominio è un mandatario che agisce nell’interesse collettivo dei condòmini e deve rispettare gli obblighi imposti dalla legge e quelli previsti per il contratto di mandato.

Amministratore di condominio
Amministratore di condominio se ne va: cosa accade? – Contocorrenteonline.it

L’incarico ha durata annuale e si rinnova tacitamente per un ulteriore anno, ma senza conferma il mandato decade.

L’amministratore uscente ha degli obblighi la cui violazione può portare al risarcimento del danno da parte del condominio.

Quali sono questi obblighi e cosa deve fare l’amministratore che non è stato confermato o è stato revocato anzitempo.

Condominio, ecco cosa deve fare l’amministratore prima di andarsene

L’amministratore uscente deve restituire tutta la documentazione condominiale in suo possesso alla fine del suo incarico. Questo può essere fatto consegnando la documentazione direttamente ai condòmini in assemblea o durante il passaggio delle consegne con il nuovo amministratore, che viene registrato in un verbale.

Condominio
Complesso condominiale – Contocorrenteonline.it

La legge stabilisce che l’amministratore è tenuto a consegnare tutta la documentazione che possiede relativa ai singoli condòmini e all’intero condominio.

L’amministratore deve adempiere all’obbligo di consegnare la documentazione condominiale per liberarsi da ogni responsabilità.

Se l’amministratore trattiene la documentazione in modo illegittimo, è possibile agire contro di lui sia in sede civile che penale.

In sede civile si può chiedere al giudice di ordinare la consegna dei documenti, anche in via d’urgenza. In sede penale si può presentare una querela per appropriazione indebita.

L’amministratore uscente deve eseguire le attività urgenti per evitare pregiudizi agli interessi comuni senza ulteriori compensi.

Dopo la fine del suo incarico, non può disinteressarsi del condominio fino a quando non viene sostituito.

Questo è chiamato “prorogatio“, che consente al condominio di non rimanere senza amministratore se non viene sostituito.

Il mandatario deve rendere conto al mandante del suo operato e restituire tutto ciò che ha ricevuto.

L’amministratore uscente deve presentare una relazione scritta alla fine del suo incarico, specificando entrate, uscite, saldo finale e descrivendo l’intera attività svolta, fornendo la prova degli esborsi e delle modalità di esecuzione dell’incarico.

L’amministratore uscente deve corrispondere il deficit di cassa che deriva dalla differenza in negativo tra entrate e uscite condominiali.

In base a quanto dice la giurisprudenza, anche in assenza di una confessione esplicita di colpa, si presume che la responsabilità del deficit di cassa sia attribuibile al soggetto incaricato della sua gestione, salvo che non dimostri il contrario.

In parole povere, l’amministratore è responsabile dei debiti del condominio se i condòmini sono in regola con i pagamenti degli oneri e, quindi, il deficit è dovuto a una gestione inadeguata della compagine.

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